Per Stella Gasparri, attrice, doppiatrice, figlia di Franco, il re del fotoromanzo, papà è sempre una carezza sul cuore: un incidente in moto lo condannò alla sedia a rotelle a 32 anni e la vita se lo è portato via a 51. A lui ha dedicato mostre e un docufilm. Ora che i suoi fotoromanzi sono tornati in edicola un po' di tenerezza c'è.
Come giudica questo ritorno?
«Una bella operazione nostalgia, un po' vintage, che restituisce valore a un periodo bello della nostra Storia. È emozionante, anche al tatto, ritrovarsi i fotoromanzi tra le mani. Come ascoltare un disco in vinile.»
Ed è in sintonia con i tempi?
«Non ce li vedo i ragazzini di oggi andare in edicola. Ma chi amava i fotoromanzi sarà felice di riabbracciarli».
E suo padre ne era il sovrano.
«Godeva di una popolarità enorme, ma aveva un modo schivo di viverla. Aveva una grande vitalità, ma tra dire una parola di più e una di meno preferiva dirne una di meno».
Certi esibizionisti di oggi invece...
«Aveva un ego mansueto, non aveva bisogno, nè voglia, di sgomitare per mettersi in mostra. Aveva magnetismo e questo gli bastava».
E come viveva l'amore delle fans?
«Aveva un po' paura della gente che si ammassava intorno a lui. Quando lo vedevano erano spesso scene di isteria. Diceva però che la popolarità per un attore è un miracolo in più ma è fare l'attore la cosa importante».
E mamma come viveva il fatto d'aver sposato il più bello di tutti?
«Era passionale e molto gelosa. E lui di lei. Quando papà fu ingaggiato per un film in Colombia con Zeudi Araya volle andare anche mamma».
In effetti Zeudi è bellissima...
«Un'amica di famiglia, mi ha tenuto a battesimo. Era incantata dell'amore che avevano l'uno dell'altra».
Con quale partner legava di più?
«Con Michela Roc. Spesso lavorava con Claudia Rivelli, la sorella di Ornella Muti, ma fuori dal set non avevano affinità. Michela era un'amica».
Dell'incidente cosa ricorda?
«Solo una gran confusione. Era piccola, mi tenevano fuori da tutto. Io non ho ricordi di papà in piedi».
E lui come usci da quel dramma?
«Sempre con il suo magnifico sorriso. Trovò un altro tipo di vitalità»
Che voce aveva papà?
«Soave, delicata con una lieve erre moscia. Una voce docissima».
Cosa le è rimasto di papà?
«La bontà, l'onestà nei confronti degli altri e di me stessa». E una meravifliosa voglia di vivere».
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