Se i pezzi grossi del Movimento CinqueStelle credevano davvero che bastasse la riunione di sabato mattina per decidere la rotta da far intraprendere al partito e quindi buttarsi a capofitto nella nuova esperienza di governo targato Mario Draghi senza incorrere nell'ira dei propri sostenitori, hanno peccato di ingenuità. Secondo quanto riferito da AdnKronos, infatti, le chat grilline starebbero letteralmente andando a fuoco in queste ultime ore.
Adesso si attendono gli esiti delle votazioni sul portale online Rousseau, tanto auspicate da Casaleggio e previste per il 10 ed 11 febbraio, ma gli iscritti stanno già facendo sentire ad alta voce il proprio dissenso sul supporto ad un eventuale esecutivo guidato da Draghi.
Così, mentre Matteo Renzi continua a gongolare per il proprio operato, scomodando persino Machiavelli, e festeggia l'avvento dell'ex presidente della Bce ("The best, the best, the best"), i pentastellati sono un po' meno contenti, e temono le inevitabili conseguenze delle loro scelte. "Adesso tornando a casa ognuno si sente meglio", dice pieno di sé il leader di Italia viva. "Noi, invece, sulla strada di casa potremmo trovare gli attivisti incazzati...", è invece la mesta considerazione di un parlamentare pentastellato.
La resa del Movimento all'ex vice presidente e managing director della Goldman Sachs non sembra piacere affatto agli elettori, che finora hanno dovuto ingoiare sin troppe giravolte politiche. Le accuse mosse nei confronti dei grillini sono pesantissime: c'è chi dà loro dei "poltronari", chi chiede esplicitamente loro di tornare all'opposizione o scegliere le dimissioni, e chi li accusa senza mezzi termini di essere attaccati al vile denaro.
La figura di Mario Draghi divide. Se da un lato sono in molti a tessere le lodi dell'ex presidente della Bce (soprattutto in questi ultimi giorni), sono tanti anche quelli che descrivo invece un personaggio molto diverso e dalle tinte decisamente fosche. Uno di questi è lo stesso Alessandro Di Battista. "Ci vuole un po' di memoria e un po' di coraggio. Ammetto che Draghi è persona autorevole, preparatissima e conosciuta in tutto il mondo. Ma le scelte che ha preso in passato non mi fanno fidare di lui", ha dichiarato nel corso di un'intervista concessa a Cartabianca. Anche in Senato, del resto, c'è un nutrito gruppo di grillini che non intende avallare la svolta pro-Draghi del Movimento. Danilo Toninelli, per esempio, non sarebbe contrario all'idea di tornare all'opposizione piuttosto che appoggiare il premier incaricato, così come la collega Bianca Laura Granato."Dall'esterno potremmo con i nostri numeri e le mani libere essere determinanti, senza condividere alcunché con Draghi e Forza Italia", si legge in un messaggio scritto dalla parlamentare in una chat degli attivisti, come riportato da AdnKronos.
Quale sarà, dunque, l'esito della votazione su Rousseau? C'è chi dice che spetterà a Beppe Grillo il compito di convincere i più scettici. Intanto, mentre i pentestellati che spingono per il "No" a Draghi si affidano al voto sulla piattaforma, coloro che invece hanno espresso il proprio "Sì" all'ex presidente della Bce sono inquieti. Alcuni sperano in un passo indietro.
"Non mi saprei più riconoscere in un Movimento che incoraggiasse la deresponsabilizzazione dei propri parlamentari nei momenti più delicati della vita istituzionale" ha apertamente dichiarato Giorgio Trizzino ad AdnKronos, aggiungendo anche di sperare che"l'idea della consultazione online venga saggiamente rivalutata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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