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Travaglio ha paura: insulti e fango contro il Cav

Sul Fatto Quotidiano insulti, fango e raccolta firme contro Berlusconi. La macchina di Travaglio si arma per ostacolare la corsa del Quirinale. Ma è il solito giornalismo spazzatura

Travaglio ha paura: insulti e fango contro il Cav

Ma quanto se la stanno facendo sotto Marco Travaglio e i suoi accoliti del Fango Quotidiano, ops perdonate, del Fatto Quotidiano? Moltissimo a giudicare dalle biliose pagine dedicate a insultare, denigrare, diffamare Silvio Berlusconi. La sola idea che il Cavaliere possa succedere a Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica li manda ai matti. Sarebbe per loro il compimento di un incubo con cui non hanno mai voluto confrontarsi: in cuor loro sapevano che prima o poi sarebbe anche potuto accadere, ma l'hanno sempre rigettato, l'hanno chiuso in un cassetto e hanno buttato la chiave perché, anche solo guardarlo dritto negli occhi, gli fa tremar le gambe, gli si azzera la salivazione, gli fa perdere l'eloquio e sulla punta della lingua non gli restano che le offese.

No al garante della prostituzione. Questo il titolo, violento e denigrante, con cui Travaglio ha aperto questa mattina il suo Fango Quotidiano, ops perdonate di nuovo, il suo Fatto Quotidiano. Non il titolo di prima pagina, ma il titolo di uno speciale allegato al giornale mandato in stampa stanotte e buttato in tutte le edicole del Paese. Quattro pagine per chiedere "a tutti i parlamentari di non votarlo (Berlusconi, ndr) alla presidenza della Repubblica. Anzi, di non parlarne proprio. E, se possibile, di non pensarci neppure". Ecco il sogno recondito del finto erede di Indro Montanelli: silenziare il Cavaliere, annientarlo dalle conversazioni pubbliche e private, cancellarlo persino dai pensieri della gente. Gli dobbiamo, però, dare brutte notizie: la gente ci pensa. Eccome se ci pensa. E ci pensano pure i parlamentari che siedono alla Camera e al Senato. Perché nonostante decenni di incursioni giudiziarie, crociate di magistrati in cerca di notorietà, persecuzioni a mezzo stampa, golpe bianchi orditi a Bruxelles con la complicità di un manipolo di politici nostrani e violenze di ogni genere (anche fisiche), l'ex premier (oggi eurodeputato) continua a dare le carte. E che carte!

I parlamentari ci pensano a tal punto che l'eventualità di eleggerlo capo dello Stato non è affatto un mistero. Si ragiona sui numeri. Non certo alla prima chiama, ma più avanti, quando basterà il 51% dei voti per nominare il nuovo presidente della Repubblica, tutto è possibile. Berlusconi sarebbe una figura di altissimo profilo, capace di garantire l'equilibrio tra le forze di destra e quelle di centro senza mai penalizzare la sinistra. Una figura super partes. Che incubo dev'essere per Travaglio! Il peggior incubo, probabilmente. Ormai finito a fare il paladino del capo del Partito 5 Stelle, Giuseppi Conte, il direttore del Fango Quotidiano, ops perdonatemi ancora, del Fatto Quotidiano avrebbe sicuramente un crollo di nervi. È per evitare questo tracollo (fisico e psicologico) che in queste ore ha avviato una raccolta firme. Ecco il titolo: "Berlusconi al Quirinale? No, grazie".

Va detto che con le petizioni non ci prendono molto. L'ultima, quella per portare Liliana Segre al Colle, è stata una figuraccia colossale. Ma fuor di dubbio che il popolo di Travaglio accorrerà numeroso a sostenere l'ultima crociata del direttore. Si muovono sempre in batteria, loro. Ma per quanto rumorosi non sono la maggioranza del Paese. Per fortuna. E quelle firme cadranno presto nel vuoto.

Le quattro pagine del Fatto, in cui si accusa Berlusconi di aver "prostituito ai suoi interessi privati non soltanto le sue escort, alcune minorenni, ma anche e soprattutto i principi costituzionali che aveva giurato di difendere", rimarranno purtroppo nella storia del peggior giornalismo spazzatura. E con esse tutte le diffamanti paginate usate come clavi per colpire il politico di turno che non piace a Travaglio. Oggi è toccato per l'ennesima volta a Berlusconi. Domani a chi toccherà?

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