Gas, rinviata la fine della "maggior tutela"

Prorogato al 2024 il mercato libero per tutti. Interessati 7,6 milioni di contatori

Gas, rinviata la fine della "maggior tutela"

Il governo ha spostato la fine del mercato tutelato al 2024. Su richiesta dell'autorità di settore (Arera) e delle associazioni di consumatori, chi non è ancora passato al mercato libero avrà un anno in più rispetto all'originaria scadenza, gennaio 2023.

Ma che differenza c'è tra il primo e il secondo mercato? Quello tutelato permette che il consumatore abbia accesso all'energia o al gas alle condizioni economiche e contrattuali fissate dall'Autorità per l'energia. Concretamente, la tutela garantisce contratti energetici in cui il prezzo dell'energia è calibrato trimestralmente dall'Arera in base all'oscillazione del valore delle materie prime sul mercato.

Di contro, il mercato libero è il risultato di un processo di liberalizzazione iniziato negli anni Novanta con il decreto Bersani e conclusosi nell'agosto del 2017 con l'approvazione del ddl Concorrenza. Nel mercato libero, il prezzo è determinato dalle società elettriche che offrono, in concorrenza tra loro, diverse soluzioni contrattuali ai consumatori. Come già avvenuto per il settore della telefonia, l'utente potrà scegliere la soluzione che ritiene più conveniente. È importante non dimenticare che questa differenza riguarda solo la parte di fornitura e di commercializzazione delle bollette; i costi per le reti, il contatore e le imposte sono uguali in entrambi i regimi.

In concreto, questo provvedimento interessa il 34,6% degli utenti, circa 7,6 milioni di contatori. A livello di convenienza, è difficile dare un valore preciso di quanto si risparmia restando nel mercato tutelato del gas (dipende dalle quotazioni del metano). Numeri alla mano, però, a ottobre chi è rimasto nel regime di maggior tutela ha risparmiato il 12,9% rispetto alla media del trimestre (luglio-settembre) precedente. Merito anche del nuovo metodo di calcolo introdotto dall'Arera a luglio: il prezzo del gas viene calcolato ogni mese e non più ogni trimestre. Col vecchio metodo, ai primi di ottobre si sarebbe fissata una tariffa per il trimestre ottobre-dicembre basata sulla media del trimestre precedente, luglio-settembre. In questo modo, in bolletta sarebbero finiti i super prezzi del gas di luglio e agosto.

«Approviamo la scelta di rimandare la fine del mercato tutelato del gas, anche in considerazione delle tariffe esplose sul mercato libero dell'energia che avrebbero provocato a partire dal prossimo gennaio ulteriori danni economici alle famiglie» ha commentato il presidente del Codacons Carlo Rienzi. «Tuttavia, a una prima lettura delle misure nel decreto, ci pare che queste siano tese più ad aiutare le imprese che le famiglie».

Su questo tema il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e il governo hanno allo studio un meccanismo per rafforzare il bonus sociale sulle bollette delle famiglie meno abbienti, con l'obiettivo prima di tutto di semplificarlo e renderlo automatico.

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