Gelo di Putin sulla tregua. "Idea Usa inaccettabile". E Trump perde la pazienza. "Seccato con lui e con Kiev"

Il Cremlino: le proposte americane non affrontano i problemi alla base del conflitto. L'Ue scrive a Rubio

Gelo di Putin sulla tregua. "Idea Usa inaccettabile". E Trump perde la pazienza. "Seccato con lui e con Kiev"
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La Russia gela l'ottimismo di Donald Trump sull'accordo per porre fine alla guerra in Ucraina, dicendo che non può accettare le proposte degli Stati Uniti come sono formulate ora poiché non affrontano i problemi che ritengono alla base del conflitto. E nonostante il presidente americano abbia riaffermato la convinzione che Vladimir Putin «manterrà fede a quanto mi ha detto e rispetterà la sua parte dell'intesa», la Casa Bianca è stata costretta ad aggiustare il tiro, dicendo che il tycoon è frustrato con «i leader di entrambe le parti».

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha spiegato che «le questioni di cui stiamo discutendo sulla situazione in Ucraina sono complesse e richiedono molti sforzi aggiuntivi», mentre il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha riferito che Russia e Usa stanno lavorando alla preparazione di un nuovo incontro: «Ce n'è stato uno a Istanbul e ora se ne sta preparando un secondo, nel frattempo sono in corso contatti telefonici», ha rivelato a Interfax. Aggiungendo che le due potenze stanno lavorando sul tema della «eliminazione dei cosiddetti fattori irritanti che interferiscono gravemente con il lavoro» delle rispettive ambasciate. Lavrov ha precisato che Washington sta «considerando le proposte» di Mosca per attuare l'intesa di massima sulla sicurezza della navigazione sul Mar Nero e «hanno promesso di rispondere nel prossimo futuro». Il suo vice Sergey Ryabkov, tuttavia, ha detto che seppure la Russia «prenda molto sul serio» le idee degli Stati Uniti per un accordo in Ucraina, «non possiamo accettarle tutte nella loro forma attuale». «Tutto ciò che esiste oggi è un tentativo di trovare una sorta di schema che permetta di ottenere una tregua come la immaginano gli americani - ha riferito - E poi passare ad altri modelli e schemi in cui, per quanto ne sappiamo, non c'è posto per la nostra richiesta principale, ossia risolvere i problemi legati alle cause del conflitto. Questo aspetto è completamente assente e va affrontato».

Nel frattempo gli europei si preparano a consegnare al segretario di stato Usa Marco Rubio nel corso della ministeriale Esteri della Nato di domani e venerdì «molti messaggi» che esprimono il «sentimento di disagio» sui negoziati in corso, «dato che non siamo al tavolo delle trattative». «Non le chiamerei linee rosse, forse, ma senz'altro un limite da non oltrepassare», ha spiegato una fonte dell'Alleanza Atlantica: ad esempio «non condannare l'Ucraina alla neutralità perpetua», un riconoscimento «ufficiale» dei territori occupati e «limiti» alla fornitura di armi. L'altro grande tema che gli alleati europei vogliono discutere con gli Usa è quello di una «pianificazione ordinata» del disimpegno americano dal Vecchio Continente: «Non vogliamo apprenderlo su X né deve essere frutto di un negoziato con i russi, queste sono discussioni che devono avvenire all'interno della Nato».

Se non ci si aspetta che la narrazione del titolare della diplomazia statunitense sia molto differente nella sostanza da quella del capo del Pentagono Pete Hegseth, specie sulla necessità che gli europei aumentino e spese militari, allo stesso tempo si attende un rinnovato impegno con l'Alleanza e l'articolo 5. Gli europei puntano a concordare un programma che permetta di assumersi gradualmente quelle responsabilità convenzionali che gli Usa non vogliono più svolgere, «ma non c'è alcun piano allo studio, è prematuro».

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