«Bisogna favorire quanto più possibile l'integrazione. Sono italiani». Il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Teo Luzi, non ha dubbi sull'annosa questione della riforma sulla cittadinanza che sta tenendo banco nel panorama politico italiano.
Luzi, intervistato dal Corriere della sera, spiega che la legge attuale del 1992 «non rispecchia più il cambiamento che c'è stato» nella società italiana e invita il «Parlamento sovrano» a emanare una nuova legge. «Quale sia, lo decida la politica. Ma il meccanismo di integrazione, con equilibrio politico, va trovato: si guardi alla Germania, alla Francia, all'Inghilterra», dice interpellato sulla possibilità che l'Italia attui una riforma della cittadinanza che preveda lo Ius Scholae. Secondo Luzi, nel resto d'Europa, in particolare in Francia, la questione migratoria è strettamente connessa alle tensioni presenti nelle periferie. «La nostra interposizione abbassa la conflittualità che però rimane latente», spiega il comandante generale dell'Arma dei carabinieri che andrà in pensione il prossimo novembre, fermamente convinto che serva «una normativa più moderna» e che si debba «favorire quanto più possibile l'integrazione» perché i ragazzi stranieri di seconda generazione «sono italiani». Un'intervista che sembra preludere un imminente ingresso in politica di Luzi e che ha destato alcuni malumori all'interno dell'Arma.
Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma (Associazione Sindacale Carabinieri), è intervenuto dopo aver ricevuto alcune segnalazioni dai suoi iscritti: «Pur riconoscendo il diritto del Generale di esprimere opinioni personali, - si legge in una nota - speriamo che tali affermazioni siano state fatte a titolo personale e non in rappresentanza ufficiale dell'Arma». La riforma della cittadinanza, secondo il sindacalista, dovrebbe essere affrontata con cautela ed «attenzione alle sensibilità dei cittadini e degli operatori della sicurezza». Nicolosi ritiene, inoltre, poco opportuno parlare di «clima di litigiosità» nel Paese «soprattutto considerando che lo stesso generale Luzi ha contribuito all'approvazione di norme sempre più restrittive e restringenti nei confronti dei sindacati militari limitando il dialogo e la possibilità di rappresentare pienamente il personale militare». L'Unarma si schiera a favore di «una reale integrazione basata su misure concrete» ma invita a non trascurare le condizioni lavorative e professionali dei carabinieri «che operano quotidianamente in contesti difficili». Nicolosi assicura, infine, che l'Unarma continuerà a tutelare i diritti dei suoi iscritti «auspicando che il dibattito politico e sociale su temi così delicati venga affrontato con equilibrio e rispetto per tutte le parti coinvolte».
Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine dell'evento per i 50 anni di Coima, è intervenuto sulle parole di Luzi che descrive come «una persona al di sopra di ogni sospetto dal punto di vista politico» e lancia un invito alle varie forze politiche per trovare una sintesi tra le varie proposte.
«Credo sia estremamente fattibile», dice Sala precisando di non aver ancora letto la proposta di legge sullo Ius Italiae presentata ieri da Forza Italia sia alla Camera sia al Senato. «Penso che non sia difficile tecnicamente trovare una sintesi tra tutti quelli che propongono di lavorare sul tema della cittadinanza», conclude Sala.
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