L'incubo del terrorismo jihadista riappare in Germania. Un giorno dopo l'ottavo anniversario dell'attentato contro il mercato di Natale nella Breitscheidplatz di Berlino, ieri è stato colpito il centro di Magdeburgo, capoluogo della Sassonia-Anhalt. Stessa modalità operativa, stesso obiettivo: un veicolo che travolge la folla assiepata tra banchi di un mercato natalizio. Erano le 19:04 quando un'auto Bmw ha falciato a tutta velocità i passanti. I morti accertati sono due tra cui un bambino, ma potrebbero essere undici, mentre i feriti ammonterebbero a ottanta.
«Immagini terribili» per Marcel Reif, portavoce del municipio, «una scena da guerra» secondo un testimone oculare. Per il governo della Sassonia-Anhalt, si è trattato «presumibilmente» di un attentato. Il conducente della Bmw è stato arrestato nell'immediatezza della strage. È un medico di 50 anni di Al Hofuf in Arabia Saudita residente dal 2006 in Germania, dove nel 2016 ha ottenuto lo status di rifugiato politico. Specializzato in psichiatria e psicoterapia, l'attentatore vive a Bernburg, esercita nel policlinico di Magdeburgo e non era noto come islamista.
Al contrario, l'autore dell'attacco averebbe rinunciato all'Islam e sarebbe stato un oppositore degli Al Saud. Se le prime ricostruzioni risentono di un'inevitabile incertezza, è spaventosamente chiaro quanto reale sia la minaccia jihadista, che in Germania colpisce a cinque giorni al Natale, poco più di due mesi prima delle elezioni anticipate del 23 febbraio. Da tempo, l'apparato di sicurezza tedesco avvertiva del rischio di un attacco di matrice islamista. A novembre, l'Ufficio federale di polizia criminale (Bka) informava di un «astratto pericolo elevato» durante le festività, diretto in particolare contro simboli cristiani come chiese e mercati di Natale.
Per la ministra dell'Interno Nancy Faeser, non vi erano indicazioni concrete di attentati, ma era necessario vigilare con la massima attenzione perché la Germania resta nel mirino dello Stato islamico. È sopratutto la diramazione afghana del sedicente «califfato», lo Stato islamico della provincia del Khorasan (Ispk), a destare l'allarme per la sua capacità di reclutamento e indottrinamento sul web. Al tempo stesso, le autorità sottolineavano la pericolosità di «lupi solitari» tra i musulmani spinti ad agire da un'emotività segnata dal conflitto in Medio Oriente.
Nell'ultimo anno, diversi sospetti attentatori jihadisti sono stati arrestati in Germania. All'inizio di dicembre, un iracheno richiedente asilo è stato catturato ad Augusta. In contatto con lo Stato islamico che finanziava nel suo Paese d'origine, in Turchia e in Siria, il profugo si faceva chiamare «mujahid», era un coordinatore dell'organizzazione terroristica e progettava di colpire nel mercato di Natale della città bavarese, travolgendo la folla con un auto. Questi attacchi sono stati spesso sventati grazie a segnalazioni di agenzie di intelligence straniere.
Un sostegno decisivo, dati i limiti operativi dei servizi segreti tedeschi, la cui azione è limitata da un rigida disciplina normativa. Data l'elevata situazione di rischio all'approssimarsi del Natale, le misure di sicurezza sono state potenziate. Tuttavia, a Magdeburgo, non è bastato.
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