Il movente non è stato reso noto ma vista la giovanissima età delle due ree confesse non è escluso che tutto possa essere partito da una bagatella, da una gelosia fra preadolescenti rivelatesi poi incapaci di gestire le proprie emozioni. E tuttavia le circostanze del delitto rendono, se possibile, ancora più spaventosa la morte di Luise, la 12enne di Freudenberg, traducibile come Monte Gioioso, un paese di 17,000 anime a un'ottantina di chilometri a est di Colonia. Il suo corpo è stato rinvenuto al margine di un bosco domenica scorsa attorno a mezzogiorno. Per ore decine di poliziotti coadiuvati dai cani molecolari avevano battuto la strada che divide la casa di Luise da quella dell'amica presso la quale aveva passato il pomeriggio di sabato. Anche un elicottero e alcuni droni avevano sorvolato il tratto di bosco che separa le due case. Il corpo di Luise non era però in quella zona. Al contrario, i resti della ragazzina sono stati trovati nel bosco attiguo alla vecchia stazione ferroviaria di Wildenburg, a due chilometri dalla casa dell'amica. La sparizione della ragazzina che era solita percorrere il tratto fra la propria casa e quella della sua coetanea aveva gettato la famiglia e tutto il paese nell'angoscia. Ma la conferenza stampa, ieri, da parte del capo della procura di Coblenza, Mario Mannweiler, ha inferto il colpo di grazia al circolo delle persone più vicina a Luise. Perché la ragazzina, ha affermato il procuratore, è stata uccisa da due dodicenni, due amiche, che, come lei, frequentavano la seconda media e che, messe alle strette, hanno confessato. Mannweiler ha spiegato che nel corso delle indagini erano emerse troppe contraddizioni sulle ultime ore di vita della vittima, attesa dai genitori a casa prima che facesse buio. «Questo è un caso del tutto straordinario e scioccante», ha ammesso il procuratore capo. Il reperto autoptico elaborato dalla clinica universitaria di Magonza ha stabilito che Luise è morta dopo essere stata più volte ferita con un'arma da taglio. Morta nel bosco, dissanguata. La stampa tedesca ha scritto che le due amiche avrebbero attirato Luise fuori casa per vendicarsi di un'offesa subita a scuola. Speculazioni: la giovane età tanto della vittima quanto delle presunte assassine impone un ferreo controllo delle notizie sul caso. Lo ha messo in chiaro anche il capo della polizia di Coblenza Florian Locker: il caso riguardo dei bambini, «di conseguenza non forniremo alcuna informazione sull'esatto corso degli eventi né, per esempio, se si possa attribuire il crimine a una delle due ragazzine in modo più particolare».
Lo stesso Mannweiler ha spiegato di dover passare tutto il dossier nelle mani della procura minorile di Siegen. «Questo ha aggiunto - è un caso molto complesso per l'ufficio di assistenza ai giovani. Il vero lavoro è appena iniziato. Si tratta di una grande sfida per gli esperti». La legge tedesca non prevede l'imputabilità degli under 14 e i servizi sociali competenti per il disagio infantile non hanno gli strumenti per affrontare casi di omicidio. Gli investigatori, intanto, continuano a cercare l'arma del delitto, presumibilmente un coltello.
La risonanza della morta della giovanissima Luise ha sfiorato la politica: il governatore del Nord Reno-Vestfalia, teatro del delitto, Hendrik Wüst ha dichiarato che tutto il Land «è in lutto» e che «è inimmaginabile e difficilmente sopportabile» immaginare che dei bambini possano compiere in atto del genere: «I dettagli descritti ci fanno rabbrividire».
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