Aumentano i contagi. Regioni in pressing: "Restrizioni ai No Vax". Ma il governo frena: "Non siamo l'Austria"

Giovedì il tavolo tecnico. La conferenza dei presidenti: "Le limitazioni valgano per chi non ha fatto il proprio dovere". Sì da Pd, Forza Italia e Italia Viva. Contrari M5S, Lega e FdI. L'esecutivo: "Non abbiamo numeri allarmanti"

Aumentano i contagi. Regioni in pressing: "Restrizioni ai No Vax". Ma il governo frena: "Non siamo l'Austria"

Il governo Draghi scarta (per ora) l'ipotesi del lockdown per i non vaccinati (modello Austria) e si prepara a reintrodurre l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto. Il pressing delle Regioni per ottenere una stretta, limitata agli italiani che hanno scelto di non sottoporsi alla vaccinazione, sbatte contro il muro dell'esecutivo: «L'ipotesi non è sul tavolo», riferisce al Giornale un fonte del governo. Il presidente del Consiglio Draghi esclude, al momento, anche l'idea di rilasciare il green pass solo a guariti e vaccinati, altra ipotesi circolata negli ultimi giorni. L'unica stretta su cui ragiona Palazzo Chigi è la reintroduzione dell'obbligo di indossare la mascherina all'aperto. Una misura da varare entro fino mese, tenendola in vigore per tutte le festività natalizie. Si monitora la curva. Ma senza alcuna forzatura sulle misure. Tra le altre opzioni allo studio, per contenere la quarta ondata, vi sono protocolli più rigidi per i mezzi pubblici e la riduzione della capienza per gli eventi. A mettere sul tavolo l'ipotesi di un lockdown per i non vaccinati è la conferenza delle Regioni che si riunirà domani per formulare la richiesta ufficiale. «In ogni caso precisano fonti del governo - attendiamo la proposta dei governatori per valutarla». Prima il presidente della conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia nell'intervista al Giornale incalza l'esecutivo: «Le restrizioni non possono essere a carico dei vaccinati». Il Friuli Venezia Giulia rischia il trasloco nella fascia gialla.

Poi il numero due della conferenza Giovanni Toti, presidente della Liguria: «Chiederemo al Governo come Regioni che le misure restrittive legate alle fasce di colore valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino, non per le persone che lo hanno correttamente fatto». Toti e Fedriga incassano l'ok del presidente della Calabria Roberto Occhiuto: «Se si dovessero rendere necessarie nuove restrizioni - e il vero gradone è rappresentato a mio avviso dalla cosiddetta zona arancione queste dovrebbero coinvolgere esclusivamente coloro che non si sono vaccinati». Via libera anche dal presidente della Lombardia Attilio Fontana. Dice no il leghista Luca Zaia, governatore del Veneto: «Ci sarebbero dubbi di costituzionalità». Il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini chiude il discorso sulle restrizioni ai no vax sul modello austriaco: «Al momento il governo ha assunto una serie di decisioni che consentono al nostro Paese di rimanere aperto». Dal governo fanno notare che i numeri italiani sono distanti da quelli austriaci: «L'Austria, viene spiegato, ha poco meno di 10 milioni di abitanti e viaggia sui 12mila casi al giorno di Covid 19. È come se noi viaggiassimo su 72 mila nuovi contagi nelle 24 ore» (mentre ieri in Italia i nuovi casi sono stati 5.144, con picchi in settimana scorsa da 8.500). Il modello austriaco piace al leader Iv Matteo Renzi: «Le restrizioni devono essere come in Austria: sei vaccinato? Ti muovi liberamente. Non sei vaccinato? Vai in lockdown. Voi cosa ne pensate? Troppo duro?». Anche Licia Ronzulli di Fi è favorevole: «Il governo ascolti le giuste richieste delle regioni e in caso di nuove limitazioni o di passaggi di colore applichi le restrizioni solamente a chi pur potendosi vaccinare non lo fa. non si possono far ricadere su un intero Paese le conseguenze del comportamento irresponsabile di una sparuta minoranza di cui, oltretutto, fanno parte manifestanti no vax e no pass che si assembrano nelle piazze per protestare senza mascherina e senza rispettare il distanziamento, contribuendo così all'aumento dei contagi». Dall'opposizione Giorgia Meloni avverte: «Non mi sarei aspettata che ora si parlasse di proroga stato emergenza, di nuove strette. Qualcosa, dunque, non ha funzionato». In scia Matteo Salvini: «Mi rifiuto di pensare a nuove chiusure, nuovi lockdown, nuove limitazioni».

Anche il leader dei Cinque stelle Giuseppe Conte frena sulla stretta: «Le misure vanno dosate con equilibrio. Se introduci una misura sovradimensionata c'è una reazione del Paese». Tutti parlano. Ma Draghi pare abbia già fatto la scelta: no al lockdown per no vax, sì all'obbligo della mascherina all'aperto.

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