
Per l'Europa, con Zelensky, contro il caro-bollette e l'aumento delle spese militari. A sinistra il pendolo delle piazze continua a oscillare e il rischio è quello di una sovrapposizione delle varie iniziative dell'opposizione, tra l'Ucraina e le questioni di politica interna. L'ultimo squillo arriva da Elly Schlein, che raccoglie l'appello di Michele Serra per una piazza per l'Europa. Senza bandiere di partito, ma con il solo vessillo blu a stelle dell'Ue, la manifestazione che potrebbe unire Pd, centristi e Alleanza Verdi e Sinistra - ma senza il M5s di Giuseppe Conte - è quella lanciata venerdì su La Repubblica da Serra. Una piattaforma abbastanza generica, il meno divisiva possibile, in grado di fare da magnete per l'opposizione, che si aggrappa all'europeismo per provare a compattarsi in funzione anti-Meloni. «Una manifestazione di sole bandiere europee, che abbia come unico obiettivo la libertà e l'unità dei popoli europei», è l'idea del giornalista di Rep. A raccogliere l'appello, dopo le adesioni di Italia Viva, Azione e Avs, è la segretaria del Pd Schlein, con una lettera pubblicata in prima pagina dal quotidiano diretto da Mario Orfeo. La stessa leader dem che, giovedì, durante la direzione del Pd aveva provocato non pochi mal di pancia tra i riformisti, con il suo invito a non stare «con Trump e il finto pacifismo» ma nemmeno «con l'Europa per continuare la guerra». Ora l'accelerazione europeista. Per tentare di tenere insieme ciò che sopravvive del campo largo, ma soprattutto per blandire un partito in ebollizione dopo la direzione di giovedì. «Davanti alle nuove sfide del nostro tempo e all'offensiva nazionalista, serve una svolta radicale nell'integrazione europea, o l'Unione rischia di essere spazzata via», scrive Schlein su Repubblica. La segretaria invoca una «svolta» e insiste: «Raccogliamo la sfida che ci pone l'offensiva nazionalista, trasformiamola in opportunità per cambiare davvero l'Europa. È l'unico modo per salvarla». Non manca l'attacco alla «presidente Meloni che non sa scegliere tra la bandiera dell'Europa e il cappellino di Trump». Insomma, dice Schlein, «noi siamo pronti a dare una mano». Peccato che Conte, venerdì sera, abbia già mostrato tutta la sua freddezza sull'iniziativa di Serra. «Non confondiamo le piazze», ha risposto l'ex premier, lanciando invece la mobilitazione del M5s contro il caro-vita e contro l'aumento delle spese in armi, convocata per il 5 aprile a Roma. Probabilmente, questa piazza sarà tutta appannaggio dei pentastellati, decisi a tirare dritti sul no alle armi. Anche se tra i parlamentari monta la paura per lo spettro-flop. «Speriamo non sia una piazza vuota, dato che noi non abbiamo più la capacità di mobilitazione di anni fa», ragionano i post-grillini in Parlamento.
Non c'è due senza tre. Mentre restano ancora da definire il luogo e la data della piazza pro-Ue, il risiko parte oggi. Azione di Carlo Calenda si mette alla testa di una serie di cortei per Zelensky in diverse città italiane, tra cui Roma e Milano. Con i calendiani e le comunità ucraine ci saranno Più Europa, Iv e delegazioni del Pd.
Il renziano Ivan Scalfarotto, però, non rinuncia a pungere: «Apprezzabile la manifestazione in favore dell'Ucraina. Ridicolo però che Calenda usi il nome Stati Uniti d'Europa, dopo aver distrutto quel progetto non aderendo alla lista e regalando posti al parlamento europeo ai sovranisti». Non c'è pace nel campo largo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.