Il giudice inasprisce le richieste dei pm: condannati i due commercialisti della Lega

Pene fino a 5 anni per Di Rubbia e Manzoni. Confiscate due ville nel Bresciano

Il giudice inasprisce le richieste dei pm: condannati i due commercialisti della Lega

Milano Cinque anni ad Alberto Di Rubbia, quattro anni e 4 mesi ad Andrea Manzoni; per entrambi l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e dalla professione di commercialista per i prossimi quattro anni. Con questa sentenza, al termine del processo con rito abbreviato sull'affare Lombardia film commission, il gup di Milano Guido Salvini ha mostrato così di aver accolto in toto (rincarando però la dose) l'impianto accusatorio della Procura. Che, con il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi, titolari dell'inchiesta, aveva chiesto per gli ex revisori contabili della Lega in Parlamento pene solo leggermente inferiori.

I due professionisti erano imputati per turbativa d'asta, peculato e fatture false perché accusati di aver pilotato la compravendita di un capannone a Cormano (15 chilometri a nord di Milano) individuato come nuova sede dell'ente regionale che promuove la realizzazione di film, fiction tivù, spot pubblicitari, documentari e di ogni altra forma di produzione audiovisiva sul territorio lombardo. Un'operazione da 800mila euro, fondi pubblici erogati da Regione Lombardia e stornati per farli finire nelle tasche dei due professionisti leghisti. Il gup Salvini ha disposto anche un primo risarcimento di 150mila euro per la fondazione Lombardia Film Commission e di 25mila euro per il Comune di Milano.

Disposta anche la confisca delle due ville a Desenzano sul Garda (Brescia) che, come ricostruito dalle indagine dei militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano, erano stata acquistate nel 2017 con i soldi della compravendita.

«Massimo rispetto per la sentenza, ma anche massimo dissenso per la sentenza» ha detto l'avvocato Piermaria Corso, difensore di Di Rubba e Manzoni. Il legale ha quindi annunciato ricorso in appello dopo che saranno depositate le motivazioni (termine tra 90 giorni).

«Siamo davvero soddisfatti del risultato raggiunto» ha commentato invece l'avvocato Andrea Puccio, difensore della parte civile Lombardia Film Commission, secondo il quale «il gup ha aderito integralmente alle prospettazioni difensive della Fondazione, riconoscendo la responsabilità degli imputati anche per i danni cagionati all'ente, il quale conclusa questa annosa vicenda - potrà finalmente dedicare risorse ed energie al perseguimento dei propri obiettivi istituzionali».

Si conclude così il primo dei due filoni dell'inchiesta sulla nuova sede della Lombardia film commission. Per stamattina intanto è attesa la nuova udienza per l'imprenditore bergamasco vicino ai professionisti leghisti, Francesco Barachetti, giudicato con rito ordinario e a processo con l'accusa di essere stato destinatario di grosse somme di denaro incassate dalla Lega poi girate a enti e società vicine al partito.

Hanno già

patteggiato invece altri protagonisti dell'operazione di Cormano: i prestanome Fabio Barbarossa e Luca Sostegni e il commercialista Michele Scillieri, nel cui studio venne registrata nel 2017 la lista «Per Salvini premier».

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