Giulia sbranata dal pitbull. Omicidio: indagato il papà

All'uomo, 25 anni, contestata anche l'omessa vigilanza dell'animale. Richiesti i test tossicologici

Giulia sbranata dal pitbull. Omicidio: indagato il papà
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Tyson, il pitbull di circa 25 chili che sabato notte ad Acerra, in provincia di Napoli, ha aggredito e ucciso una bimba di 9 mesi mentre dormiva nel letto con il suo papà, non aveva il microchip, lo strumento identificativo obbligatorio per legge. È soltanto uno degli aspetti che le indagini sulla tragedia stanno cercando di approfondire, mentre la Procura di Napoli attende i risultati dell'autopsia e dei test tossicologici effettuati sul padre della neonata, che è indagato per omicidio colposo e omessa custodia e vigilanza.

C'era solo lui in casa quella sera, la moglie era al lavoro, e ha detto di non essersi accorto di nulla finché non si è svegliato trovando la bimba massacrata dai morsi nel letto. Inutile la corsa al pronto soccorso, dove la piccola è arrivata già morta. In un primo momento il giovane ha raccontato ai sanitari che ad azzannare la bimba era stato un cane randagio mentre passeggiavano. Versione poi ritrattata davanti agli inquirenti, quando ha ammesso tra le lacrime che era stato il suo pitbull ad aggredirla. Sembra che il cane, ora in custodia in un canile, fosse considerato pericoloso dai vicini, che hanno raccontato di un'aggressione ai danni di un cagnolino la scorsa estate. Un episodio che però alla Asl non risulta. La giovane mamma ha detto che Tyson non aveva mai mostrato segni di aggressività nei confronti della piccola o di altri.

A poche ore dalla tragedia di Acerra, che ha fatto ripartire la polemica sulla gestione dei cani pericolosi e sulla necessità di introdurre delle regole, in Sicilia si è verificato un altro gravissimo episodio. Un uomo è stato sbranato da due cani a Bagheria, in provincia di Palermo. La vittima, Salvatore Maggiore, 85 anni, è stata aggredita da due esemplari, un maschio e una femmina, di razza Corso mentre stava lavorando in campagna, in un terreno in contrada Malfitanove. Sono state le figlie dell'anziano, preoccupate perché il padre non aveva fatto ritorno a casa per l'ora di pranzo e non rispondeva al telefono, a fare la macabra scoperta verso le 13,30 di ieri. Durante un sopralluogo nel terreno di famiglia lo hanno trovato riverso a terra, nel sangue, con profonde ferite alle gambe. Gli animali, di proprietà di un vicino, sarebbero scappati attraverso un foro della recinzione che delimita la proprietà e si sarebbero accaniti sugli arti inferiori del pensionato. Quando le donne sono arrivate erano ancora lì, ma sono riuscite ad allontanarli e a chiamare i soccorsi. Sul posto è accorsa un'ambulanza del 118, il cui personale sanitario non ha però potuto fare altro che constatare la morte dell'85enne. Le ferite, gravi e profonde, non gli avevano lasciato scampo. È stato allertato il magistrato di turno ed è intervenuto il medico legale per una prima ispezione esterna sul corpo. Si dovrà accertare se l'uomo abbia avuto un malore e poi sia stato aggredito dai cani o se siano stati i morsi degli animali a provocarne la morte. Le indagini sono condotte dalla polizia, che dovrà ricostruire la dinamica della tragedia. Anche questi cani, come il pitbull di Acerra, non avevano il microchip. Gli animali sono stati presi in consegna dai veterinari dell'Asp e portati in un canile nell'Agrigentino. Il proprietario è un uomo di 48 anni la cui posizione è al vaglio della magistratura.

Secondo quanto raccontano da alcuni residenti più volte erano sorte controversie con questi cani che scorrazzavano in zona e in più di un'occasione la famiglia della vittima avrebbe chiesto al proprietario di controllarli e tenerli dentro la recinzione. Una delle figlie dell'anziano, Adelaide Maggiore, è una consigliera comunale.

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