Il governo adesso ha fretta: "Tra dicembre e gennaio terze dosi senza prenotare"

Figliuolo: "Abbiamo fiale, verso il richiamo per tutti". Speranza tiene la linea del rigore: "Mascherine e green pass restano"

Il governo adesso ha fretta: "Tra dicembre e gennaio terze dosi senza prenotare"

La curva dei contagi cresce e la quarta ondata è alle porte. Ma la situazione per il momento è sotto controllo e l'Italia si prepara ad affrontare il nuovo picco in relativa serenità, forte di dati migliori rispetto agli altri Paesi europei e di una campagna di vaccinazione che ha raggiunto numeri importanti e che ora deve però spingere sulle terze dosi. «Dobbiamo accelerare», incalza il ministro Roberto Speranza.

La precedenza viene data agli over 60, ai fragili, agli operatori sanitari e a tutti coloro che hanno fatto il monodose Johnson&Johnson, per i quali viene fortemente raccomandata una nuova iniezione a sei mesi dalla seconda. Ma è tutto pronto per ampliare la platea dei destinatari della dose booster a ulteriori fasce generazionali. Ed è probabile che si finirà come in Germania, dove è stato concordato di estendere la terza dose a tutti. Ci sono abbastanza vaccini, fa sapere il commissario Francesco Paolo Figliuolo, per «effettuarla a tutti coloro che hanno completato il ciclo nel caso dovesse essere estesa».

Il picco di dosi booster è previsto tra dicembre e febbraio e si sta valutando la possibilità di far accedere agli hub senza prenotazione tutti coloro che decidono di effettuare il terzo richiamo, non solo chi è stato convocato con un sms. Entro dicembre, inoltre, dovrebbe arrivare il pronunciamento dell'Ema sull'immunizzazione della fascia 5-11 anni, dove i casi stanno aumentando. «Servirà a proteggere i bambini da forme assai rare, dal long Covid e per ridurre ulteriormente la circolazione virale», spiega Franco Locatelli, coordinatore del Cts. Restano però da convincere gli scettici, quello zoccolo duro di 7 milioni di italiani che continuano a stare alla larga dai vaccini e che rischiano più degli altri di sviluppare patologie gravi. Le prime dosi arrancano e il numero delle prenotazioni continua a diminuire.

Ma per affrontare l'inverno con il virus che ha ripreso a circolare senza ripiombare in situazioni di emergenza come quelle già vissute, i vaccini da soli non bastano. Anche il green pass si sta dimostrando fondamentale. Ne sono stati scaricati 117 milioni. «Gli italiani hanno capito che è uno strumento di libertà», dice Speranza. Tanto che non sono previste modifiche all'orizzonte: per il momento il certificato verde resta così com'è. Bisogna anche continuare a rispettare le misure anti contagio. «Le regole di cui disponiamo funzionano e nessuna regione, a oggi, ha le condizione per uscire dalla zona bianca», assicura il ministro. Le mascherine restano una protezione fondamentale. Obbligatorie al chiuso, al momento, ma fortemente raccomandate anche all'aperto qualora ci siano rischi di assembramento, anche al mercato se c'è troppa gente. «È del tutto evidente che una manifestazione, una piazza, un corteo dove ci sono moltissime persone è naturalmente un luogo dove la mascherina diventa obbligatoria», insiste Speranza. In Campania l'obbligo all'aperto già c'è e di fronte alla quarta ondata il governatore Vincenzo De Luca ha chiesto alle forze dell'ordine di farlo rispettare.

Il virus è ancora insidioso, non è ancora tempo per abbandonare le misure precauzionali: «Mascherine, distanziamento, norme igieniche sono e

restano elementi fondamentali per la gestione di questa fase della pandemia», insiste Speranza. Sul prolungamento o meno dello stato d'emergenza il governo deciderà a ridosso del 31 dicembre. In base ai numeri del momento.

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