Il governo cerca i nomi giusti per Enel, Terna e Leonardo

Oggi tavolo di maggioranza per affrontare il dossier. Dopo Eni e Poste si punta a chiudere su tutti i fronti

Il governo cerca i nomi giusti per Enel, Terna e Leonardo

Il Consiglio dei ministri che si riunirà oggi sarà l'occasione decisiva per cercare la quadra sulle nomine nelle partecipate pubbliche quotate. L'intenzione sarebbe quella di chiudere un accordo di massima in modo da consentire al ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti di partire con serenità per Washington dove ieri è iniziato il meeting di primavera della Banca Mondiale e del Fondo monetario internazionale. La deadline per la designazione dei componenti dei consigli di amministrazione è fissata per dopodomani 13 aprile, termine ultimo per consegnare le liste per le assemblea di Poste dell'8 maggio. Il giorno successivo sono in calendario quelle di Terna e Leonardo, mentre il 10 maggio si svolgeranno quelle di Eni ed Enel.

Il premier Meloni, che presiede direttamente il tavolo di maggioranza con il sottosegretario Fazzolari, dovrà confrontarsi con il leader leghista Matteo Salvini e il suo consigliere, il senatore Andrea Paganella, mentre per Forza Italia il ministro degli Esteri Tajani coordinatore del partito insieme a Gianni Letta. Due le partite che sembrano pressoché decise: la conferma di Claudio Descalzi alla guida dell'Eni per un quarto mandato e quella di Matteo Del Fante alle Poste per la terza consiliatura consecutiva.

Gli altri dossier, inclusi quelle delle presidenze, restano in bilico. A partire da quello dell'Enel dove l'avvicendamento di Francesco Starace vede come candidato numero uno Stefano Donnarumma, proveniente da Terna. Altri nomi che sono circolati nei giorni scorsi sono quelli dell'ad di Italgas Paolo Gallo e dell'ad di Ferrovie dello stato Luigi Ferraris, anche lui con un passato in Terna. Il problema è che Ferraris non è in scadenza quest'anno e spostare la casella più importante di Piazza della Croce Rossa significa rimettere in discussione lo stesso Pnrr. Più ristretto il discorso a Leonardo dove per la poltrona di ad sarebbero vagliate le posizioni di Lorenzo Mariani (a capo del consorzio missilistico Mbda in Italia) e dell'ex ministro Roberto Cingolani. Per Terna, invece, sono risalite prepotentemente le quotazioni di Giuseppina Di Foggia, a capo di Nokia Italia.

In ogni caso, tutti i nomi sopra elencati sono graditi al premier Meloni e se la designazione degli amministratori delegati si configurasse come previsto, Fratelli d'Italia vedrebbe incrementato il proprio prestigio politico a fronte di una Lega che, sin dall'inizio con Matteo Salvini, aveva chiesto una forte discontinuità.

Ecco perché il leader del Carroccio, che è vicepremier e titolare del dicastero delle Infrastrutture, potrebbe vedere ulteriormente rafforzata la propria presa su Porta Pia, intesa come sede del ministero. Sono in scadenza entro la fine di giugno i consigli di amministrazione di Rete ferroviaria italiana (Rfi) e di Trenitalia, le due principali controllate delle Ferrovie dello Stato, fondamentali per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. La prima società è guidata da Vera Fiorani e la seconda da Luigi Corradi. La riconferma di quest'ultimo non è da escludere considerati i buoni risultati ottenuti.

Per Rfi, invece, il puzzle è più complesso anche perché la società è stata storicamente affidata a manager «interni», cioè provenienti dalla gestione diretta. Identikit che corrisponderebbe sia a quello di Enzo Macello (vice di Fiorani), di Umberto Lebruto (ora ad di Fs Sistemi Urbani) e di Gianpiero Strisciuglio, dall'anno scorso a capo di Mercitalia.

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