Grida dalle macerie di Dnipro. E razzi russi sulla Croce Rossa

Decine di morti, sms dei sepolti vivi per farsi aiutare. Putin: "Tutto secondo i piani". La Nato: "Armi più pesanti a Kiev"

Grida dalle macerie di Dnipro. E razzi russi sulla Croce Rossa

Stavolta ci sono i video, le voci dalle macerie. Dopo i massicci raid del Capodanno ortodosso, Kiev è tornata a denunciare il «terrorismo russo». Triste è la conta dei morti a Dnipro dopo la pioggia scagliata dai bombardieri partiti dal Mar d'Azov: salgono a 29 le vittime nel condominio residenziale di 9 piani semidistrutto due giorni fa, tra cui una 15enne; 73 feriti, 14 i bambini. «Tutte le strutture designate sono state colpite, lo scopo è stato raggiunto», ha scritto il ministero della Difesa russo senza citare la strage. Ma a Dnipro si scava ancora.

Si seguono le indicazioni lanciate via sms dalle persone inghiottite dallo stabile. E le grida di aiuto, come quella della 23enne Anastasia Shvets salvata miracolosamente ieri mattina, sono un'àncora di salvezza e un ulteriore atto di accusa contro l'esercito di Vladimir Putin. Anastasia era in bagno al momento dell'impatto. Il missile - «senza dubbio» un Kh-22, precisa l'Aeronautica ucraina, che lamenta di non avere capacità di difesa per abbatterli - ha centrato l'edificio. E poco conta se in un primo momento un consigliere di Kiev, Oleksij Arestovych, aveva sostenuto che potrebbe essere stato deviato dalla contraerea; il segretario generale Nato Jens Stoltenberg dice che l'Ucraina può aspettarsi «presto» altri invii di armi pesanti. Anastasia parla al telefono ricoperta dalla polvere. Viene portata in salvo dai pompieri con indosso soltanto una felpa, a gambe nude, nella notte. E il filmato del suo «recupero», diffuso dall'agenzia Afp, ha spinto ieri decine di cittadini di Dnipro a raggiungere la zona per aiutare i 550 soccorritori: come ha scritto su Instagram, c'erano infatti anche i suoi genitori in casa, e il loro destino è sconosciuto, come quello di una quarantina di altri civili dispersi. Continuiamo a lottare per ogni vita», ha detto il presidente Volodymyr Zelensky proclamando tre giorni di lutto nazionale. L'ultimo bollettino dice «72 appartamenti distrutti e più di 230 danneggiati». Intorno al condominio scava pure una ragazzina, immortalata sui social dal ministero della Difesa: «I bambini in Ucraina oggi». Un'altra donna, 27 anni, viene estratta viva dalle rovine; in terapia intensiva con ipotermia.

Gli smartphone diventano strumento di salvezza per chi è rimasto intrappolato sotto i calcinacci. I «sommersi» segnalano la posizione con le torce dei telefonini. «E continuano a inviare sms», ha detto Mikhailo Lysenko, vicesindaco della città. «Ogni tanto interrompiamo il lavoro per far silenzio e sentiamo la gente gridare da sotto le macerie». L'attacco a Dnipro è stato il più grave dei raid lanciati due giorni fa dai russi contro civili e infrastrutture elettriche. Dopo un'altra giornata di ricerche, e 39 estratti in gravi condizioni, il sindaco Borys Filatov parla di possibilità «minime» di trovare sopravvissuti.

Bombe russe anche sui locali «in cui lavorano i rappresentanti della Croce Rossa», ieri a Kherson. Bersagliato pure un ospedale. Esplosioni in diverse regioni e altri missili balistici S-300 e S-400 su Kharkiv. Per il ministero della Difesa russo, Kiev starebbe invece pianificando un attacco al corridoio del grano incolpando Mosca. Un rovesciamento della realtà, misto al disprezzo del dolore mostrato ieri dallo stesso Putin, che in un'intervista alla tv Rossiya1 ha dichiarato che «l'operazione militare speciale in Ucraina» sta seguendo «una dinamica positiva».

Tutto «procede secondo i piani della Difesa, spero che i nostri combattenti ci diano ancora altre soddisfazioni con i loro successi». Ora più che mai è difficile negare che i raid abbiano avuto come obiettivo la popolazione e non solo le infrastrutture strategiche.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica