Le grida, la lite e gli spari di notte: uccide il padre e la vicina di casa a San Candido

Il 48enne ha usato il fucile del papà, ex guardia forestale. Il blitz delle teste di cuoio. L'uomo ha rivolto l'arma su di sé: è morto in ospedale

Le grida, la lite e gli spari di notte: uccide il padre e la vicina di casa a San Candido
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Urla, liti, spari. Una notte di terrore come preludio della strage in Alto Adige. E poi le prime luci dell'alba a illuminare lo scenario peggiore: due persone uccise, un carabiniere ferito e un'esplosione. Un intero quartiere di San Candido, borgo arroccato a mille metri in Val Pusteria, si è trasformato per ore in una maxi-scena del crimine. Accade tutto tra sabato e domenica: è sera inoltrata quando alcuni residenti sentono una lite tra vicini e poi un forte odore di gas. I vigili del fuoco vengono allertati e arrivano sul posto, ma in breve tempo la situazione degenera: il 48enne Ewald Kühbacher afferra il fucile del padre, ex guardia forestale, e apre il fuoco contro i pompieri. I proiettili colpiscono alcuni veicoli di soccorso, delle forze dell'ordine ma anche di privati che erano parcheggiati all'esterno dell'abitazione; solo per una fortunata coincidenza nessuno viene ferito. I caschi rossi indietreggiano mentre Waltraud Jud, la vicina di casa che era uscita sul pianerottolo dopo il trambusto, viene colpita a morte. Sono circa le 4 del mattino quando si sentono gli ultimi spari. Poi l'uomo si barrica in casa.

Il quartiere si sveglia nel caos, completamente isolato, con la Protezione civile che chiede ai residenti di non uscire di casa, le fermate di treni e autobus sospese e lo stato di massima allerta. Nel paesino di San Candido arrivano anche le teste di cuoio, che nella tarda mattinata fanno irruzione in via San Corbiniano abbattendo la porta d'ingresso con cariche esplosive. Sono secondi tesissimi: il 48enne che si era già ferito alla gola - spara contro i militari del Gruppo d'intervento speciale, poi sentendosi braccato si rifugia in una stanza dell'appartamento e si punta l'arma contro ferendosi gravemente alla gola. Le forze dell'ordine non rispondono al fuoco, mentre un carabiniere rimane leggermente ferito da un colpo di rimbalzo. A terra, invece, giace il corpo senza vita di Hermann Kühbacher, il padre 90enne dell'omicida. Le vittime che Ewald - morto ieri pomeriggio in ospedale mentre era piantonato in gravissime condizioni - lascia dietro di sé sono due: oltre al padre, la segretaria della banda musicale del paese. Con la sua morte sarà più difficile per gli inquirenti ricostruire cosa è davvero accaduto nelle mura di casa Kühbacher quel sabato sera, tanto da far scatenare la furia implacabile del 48enne. Le indagini sono in mano alla pm Federica Iovene, sostituto della Procura di Bolzano. E sono ancora tanti i punti di chiarire nel giallo della Val Pusteria: dal movente all'esatta dinamica dei fatti.

Verranno ascoltati i familiari e altri vicini, testimoni della prima concitata fase dell'intervento. Intanto l'appartamento è sotto sequestro, mentre ciò che appare sempre più probabile è che il 48enne abbia utilizzato una delle armi da fuoco del padre, guardia forestale in pensione. «Un capitolo nero della storia della nostra comunità, che risuonerà a lungo», ha commentato a caldo il sindaco Klaus Rainer, che poi ha aggiunto: «San Candido è sconvolta e in profondo lutto per la perdita della nostra stimata concittadina ed ex dipendente del Comune di San Candido, la signora Jud Waltraud, e del signor Kühbacher Hermann.

La ferita lasciata da questa perdita continuerà a far male per molto tempo. Desideriamo ringraziare tutte le forze di intervento e porgere le nostre più sincere condoglianze ai familiari. L'intera comunità si unisce ora per trovare conforto e sostegno in questo momento difficile».

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