Il solito siparietto stavolta si è concluso al pronto soccorso. Cinque giorni di prognosi per una brutta distorsione al ginocchio. Questo è il referto consegnato al cronista Francesco Selvi dai medici dell'ospedale di Cecina, provincia di Livorno, dopo un tentativo di intervista a Beppe Grillo. Il rapporto tra i giornalisti e il fondatore del M5s è stato da sempre burrascoso. Ma il comico evidentemente è passato dalle parole ai fatti. Dagli insulti agli spintoni. E forse c'era da aspettarselo. Prima o poi sarebbe accaduto. A ricostruire il fattaccio è lo stesso Selvi, reporter televisivo con partita Iva per la trasmissione di Rete 4 Dritto e Rovescio condotta da Paolo Del Debbio.
«Stamani intorno alle 10 sulla spiaggia di Bibbona ho incontrato Beppe Grillo in uno stabilimento balneare», dice Selvi. Che prosegue con il racconto: «Ero nella zona per realizzare un servizio per Dritto e Rovescio, trasmissione di Rete 4 condotta da Paolo Del Debbio. Dopo essermi qualificato ho fatto alcune domande di politica al signor Grillo con il cellulare acceso».
Qualche domanda, lo sketch trito e ritrito del comico che non sopporta chi fa il proprio lavoro. Quindi l'aggressione: «Grillo prima ha cercato di portarmi via il cellulare - spiega Selvi - poi dopo avermi spruzzato addosso del liquido igienizzante mi ha spinto con forza facendomi cadere indietro da una scala che collega lo stabilimento alla spiaggia». Botta al ginocchio, dritti al pronto soccorso. Ben oltre le risatine, gli sfottò e i travestimenti. A scatenare l'ira sono state le domande sull'attualità politica, la tenuta del governo, le prossime elezioni regionali, il vaccino anti-Covid, i no mask.
«Stavo facendo solo il mio lavoro, fare domande e chiedere con cortesia delle risposte - ha proseguito Selvi - invece l'unico risultato sono cinque giorni di prognosi per un trauma distorsivo a un ginocchio. E questo in piena campagna elettorale». La leghista Susanna Ceccardi, candidata governatore in Toscana per il centrodestra, attacca: «È vergognoso che chi inneggia alla democrazia diretta si permetta poi di aggredire un giornalista nell'esercizio della propria professione». Commenta anche Daniela Santanchè, Fdi: «Auspico che Grillo chieda scusa». Solidarietà anche dall'Odg della Toscana e dalla Federazione della Stampa.
Pennivendoli, inchiostratori, falsari, walking dead, carogne, schiavi, da mangiare e poi vomitare. Adesso da spintonare e spedire al pronto soccorso. È una lunga battaglia triste fatta di insulti e discutibili provocazioni quella ingaggiata da Grillo con i giornalisti. Additati come nemici da dare in pasto agli attivisti haters più o meno a partire dalla fondazione del M5s.
Il fondatore del primo partito di maggioranza ha un problema con la stampa libera. E non perde occasione per dimostrarlo. In parecchi ricorderanno una seguitissima rubrica sul suo Blog, dal titolo «il giornalista del giorno». A cadenza quotidiana, un cronista che aveva avuto l'ardire di criticare i grillini o semplicemente di riportare qualche notizia sgradita era sottoposto alla gogna mediatica degli odiatori del web. Un odio accentuato nei confronti dei tantissimi giornalisti precari. Proprio come Selvi, lavoratore autonomo in forza al talk show di Del Debbio.
Alcuni pagati «cinque, sei, dieci euro ad articolo», come disse Grillo nel 2013. Quattro anni dopo si presentò davanti alle telecamere con finte banconote da mille euro, dando dei venduti ai cronisti presenti. Meglio prendere il reddito di cittadinanza, o no?
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