«Non c'è altra guarigione, se non la guarigione di Dio». C'è chi si emoziona per il rosario impugnato dai portuali, chi nel «dogma sanitario» vede l'arrivo dell'Anticristo, e chi semplicemente non si fida della scienza, spiegando che ciò che conta è il «Green pass per l'Aldilà».
Si trova un impasto di fede e ideologia nell'ostilità che riservano ai vaccini gli integralisti o i credenti delle varie Fedi. Oscurantismo, sentimenti millenaristi o umori anti-istituzionali che le autorità religiose contengono a fatica. «Che Allah Onnipotente ci metta al riparo dalla menzogna e da chi la sta utilizzando come grimaldello», così un fedele interessato ai corsi di arabo ha protestato con la moschea di Roma, costretta a precisare che non può che «applicare le disposizioni di legge».
Pochi giorni fa un importante imam di Milano ha salutato il ritorno alla «normalità» alla Mecca, città santa che ha decretato la fine del distanziamento in preghiera, mantenendo come condizione vaccinazioni e mascherine: «Signore - ha scritto - tu sei il guaritore». E due giorni dopo il fondatore dell'Ucoii Hamza Piccardo ha sbottato contro la «deriva scientista che «porterà il green pass in moschea». L'ha fatto pubblicando l'articolo del giornale musulmano «La Luce», che conduce una campagna martellante: «Il green pass va abbattuto e con esso lo stato d'emergenza» ha scritto il direttore, Davide Piccardo, figlio di Hamza. Il sito dedica un'intera sezione al tema, con interventi animati anche da velleità, per quanto bislacchi e cospirativisti: «Nella lotta al Green Pass si salda una classe lavoratrice impoverita dal sistema usuraio» ha scritto l'opinionista, promotrice della Costituente islamica.
A luglio era dovuta intervenire l'Oms, garantendo che i vaccini «non contengono derivati del maiale», vietati ai musulmani; ma anche la Chiesa ha affrontato problemi simili. Non pochi credenti hanno posto il «dilemma etico» derivante dall'eventuale impiego, per produrre di vaccini, di linee cellulari derivanti da feti. Ma la Congregazione per la Dottrina della fede si è espressa definendo «moralmente accettabile» anche l'uso necessitato di un vaccino di quel tipo. Sono comunque emerse voci insofferenti o riottose: il volantino di un parroco delle Cinque terre, il sacerdote calabrese che nei vaccini ha visto «la promozione di Satana» e la suora del Vicentino denunciata alla Curia dal fratello, medico in pensione.
Pure gli ultraortodossi ebrei hanno rappresentato a lungo un problema per le autorità israeliane e per quelle degli Usa, dove sono fiorite esenzioni per motivi religiosi fra gli evangelici, gli Amish e gli ebrei di scuola chassidica. In Israele, ora, gli «haredim» si sono arresi grazie a una campagna pro-Vax condotta anche con manifesti murali.
E tornando ai musulmani, a modo loro hanno reagito le autorità di Sogucak, in Turchia, dove gli altoparlanti della moschea hanno scandito i nomi di chi non si è vaccinato o ha saltato il richiamo. Gli abitanti del villaggio si sono messi in fila. Qualcuno ha ammesso candidamente di essersi solo dimenticato.
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