"Cari tutti, alla luce della richiesta del direttore Molinari di non pubblicare il comunicato del Cdr sul caso prestito Sace-Fca, l’assemblea dei giornalisti di Repubblica è convocata domani alle 15", così, in una mail con oggetto “convocazione assemblea” si agitano le acque a Largo Fochetti. "Guerra" in corso a Repubblica tra Maurizio Molinari e una parte della redazione, che di fatto imputa a al direttore una linea troppo tenera nei confronti di Fiat Chrysler Automobiles che ha fatto richiesta per godere della garanzia statale sui prestiti bancari, attraverso la partecipata Sace, per affrontare la crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria nazionale, continentale e mondiale causa covid. Per l’esattezza, 6,3 miliardi di euro garantiti dalla società controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti.
La redazione, nello specifico, protesta per una pagina del giornale dedicata al caso Fca-Sace, considerata poco equilibrata e anzi di parte, nei confronti della società di cui è presidente John Elkann, nuove editore proprio de La Repubblica.
All’ordine del giorno, stando allo screenshot del testo della mail riportato da professionereporter, si legge: "1) Ricadute del caso Fca 2) Dimissioni del Cdr". E ancora: "Il direttore ha dato disponibilità ad intervenire".
Oggi pomeriggio, dunque, la "resa dei conti", in seguito al "no" di Molinari alla pubblicazione di un comunicato sulle colonne del quotidiano stesso da parte della redazione, come teoricamente previsto dall’articolo 34 del contratto. Sul piatto le "possibili" dimissioni dei rappresentanti sindacali della redazione stessa. Inoltre, sembra che alla redazione non piaccia il fatto che la domenica il direttore Molinari scriva un editoriale (come faceva alla Stampa) sotto al fodo del fondatore Eugenio Scalfari.
La protesta nasce da due articoli pubblicati su Rep di ieri, domenica, nei quali si sottolinea come il prestito Sace a Fca sia un aiuto al lavoro in Italia e un impulso a migliaia di imprese. La cosa non passa inosservata e non piace al Cdr e come riprota professione reporter si legge che "il sindacato interno dei giornalisti ritiene che si tratti di una copertura dell’evento squilibrata a favore dell’azienda controllata dal principale azionista del giornale, la Exor di John Elkann. Chiede di pubblicare un comunicato sul giornale. Molinari rifiuta". Alle 15, come detto, il confronto.
Ma a Largo Fochetti le acque rimangono agitate: il nuovo editore, il conseguente e discusso licenziamento dell’ex direttore Carlo Verdelli
e gli addii pesanti di storiche firme e storici collaboratori come Pino Corrias, Enrico Deaglio e quello freschissimo di Gad Lerner, che ha dichiarato: "In poche settimane Repubblica è cambiata, non la riconosco più".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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