"Dopo il funerale di Vittorio Casamonica, il Movimento 5 Stelle denuncerà il ministro Angelino Alfano e il sindaco di Roma Ignazio Marino per chiedere loro il risarcimento per i danni di immagine, decoro e reputazione subiti a livello nazionale e internazionale". Inizia così il nuovo post del blog di Beppe Grillo a firma dei parlamentari pentastellati.
"Con il funerale show di Vittorio Casamonica - si legge nel post - l'immagine di Roma e dell'Italia sono irrimediabilmente compromesse, sfregiate e umiliate dall'ennesima manifestazione palese e arrogante della presenza della Mafia nella Capitale. Una presenza, quella della Mafia a Roma, di cui tutti sapevano, specie dopo tutto il marciume portato a galla dall'inchiesta Mafia Capitale. Tutti sapevano, tranne evidentemente il sindaco Marino e il ministro Alfano, che avrebbero dovuto - proprio alla luce di tutto ciò che è emerso negli ultimi mesi - vigilare, tenere alta la guardia e l'attenzione". I grillini denunciano "la loro superficialità, incompetenza e inerzia" che ha fatto diventare Roma una "terra di nessuno" agli occhi della stampa internazionale.
"Ignazio Marino, sindaco di una Capitale che non ha mai governato, - attaccano ferocemente i Cinquestelle - non sa, non sente, non parla, ignora ciò che accade nella sua città. L'unica cosa che sa fare è indignarsi sempre a scoppio ritardato, quando ormai tutto è successo in barba a Questura, Prefettura, istituzioni inermi e assenti. Eppure tutti sapevano: c'erano le auto dei vigili urbani a seguire il corteo funebre, le forze dell'ordine avevano notificato il permesso per partecipare al funerale ai parenti di Casamonica agli arresti domiciliari". Marino e Alfano "dovrebbero contribuire a estirpare la Mafia da Roma e garantire la sicurezza della città, ma che non sono capaci nemmeno di impedire un fenomeno da baraccone come il funerale di Vittorio Casamonica. E le responsabilità sono anche del Presidente del Consiglio che per opportunismo politico si rifiuta di sciogliere per Mafia il comune di Roma, un Presidente del consiglio - ricordiamolo - che è anche segretario di un partito che è stato letteralmente travolto dalle inchieste su Mafia Capitale".
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