La politica più che ad un arco diviso tra destra e sinistra somiglia piuttosto a un cerchio, con gli opposti (il rosso e il nero) che se da un lato risultano così lontani dall'altro finiscono col toccarsi. Da qualche anno, non pochi per la realtà, si parla così di "rossobrunismo", ideale che mescola istanze proletarie e nazionaliste (o forse solo patriote) e che supera l'antica dicotomia fascio/comunista. Il discorso è contorto, lo capiamo bene. E sarà per questo che alcuni i follower di Gioventù Nazionale Roma, movimento giovanile di Fratelli d'Italia, sono rimasti interdetti nel vedere il loro partito (o quello per cui simpatizzano) issare Ernesto Che Guevara agli onori del Pantheon della destra. "C'è qualcosa che non torna", si scervella Luigi. "Che fate, celebrate un criminale?", ribatte Matteo al post condiviso sulla pagina Facebook della sezione romana di Gioventù Nazionale con il comandante argentino pipa in bocca su sfondo nero. Il testo del post è una citazione: "E se vale la pena rischiare io mi gioco anche l’ultimo frammento di cuore". Firmato: Comandante Ernesto Che Guevara.
"Il fatto di essere "fascisti" - scrive qualche utente - non ci impedisce di ricordare Guevara come difensore del proprio popolo, e di tutti i popoli, dalla tirannide borghese, in questo caso statunitense". Dovremo dunque aspettarci alla prossima manifestazione di FdI i giovani meloniani con indosso la maglietta rossa col comandante Guevara?
Forse no. Anche perché nei suoi comizi la leader di Fratelli d'Italia era stata chiara nel dire che non apprezzava vedere i giovani col comandate sul petto. "Sogno - diceva - di vedere i ragazzi italiani indossare una maglietta alla moda con l'immagine di Goffredo Mameli. O di Francesco Paglia, che muore a Trieste nel 1953 durante le manifestazioni per Trieste italiana.
Perché mi fa rabbia che ragazzi che hanno una storia come la nostra per cercare un eroe debbano andare a cercare un argentino morto in Bolivia. Perché nella nostra storia nazionale ci sono eroi che nulla hanno da invidiare a Ernesto Che Guevara, che loro non conoscono perché nessuno glieli ha insegnati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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