I mullah 2.0: in tv col mitra e folle lapidate. Ma si esercitano con elicotteri e aerei hi-tech

Un arsenale di ultima generazione dietro la solita immagine tradizionalista

I mullah 2.0: in tv col mitra e folle lapidate. Ma si esercitano con elicotteri e aerei hi-tech

Vent'anni dopo i talebani hanno imparato ancora meglio la lezione: l'immagine conta. E allora eccoli lì, schierati davanti alle telecamere con i fucili messi bene in evidenza mentre si lasciano intervistare. Una scenografia horror perfettamente studiata ad arte per creare quell'effetto al limite del surreale dove nessun elemento è lasciato al caso, a partire dall'intervistatore, del suo aspetto. Per raccontarsi al mondo hanno scelto un giornalista in abiti occidentali, non uno di loro ad accentuare la distanza tra due mondi, vestito di tutto punto, in giacca e cravatta con la sua brava penna appesa al taschino. Uno solo dei talebani è seduto davanti a lui, al tavolo. Probabilmente il capo, dietro il plotone di estremisti barbuti e con turbante che lo fissano seri. Armati fino ai denti.

Il video diffuso nelle ultime 22 ore è diventato virale sui social afghani. Messaggio arrivato forte e chiaro dunque. Come se la loro fama non fosse ancora nota. «Televisione nella nuova era dei talebani», è scritto. Ai combattenti il presentatore chiede cosa pensino del ritiro americano. «Gli invasori occidentali finalmente se ne vanno con i loro alleati. Grazie a Dio, noi torniamo a controllare il nostro Paese in nome dell'Islam», replicano loro. Parlando di libertà di stampa e diritti per le donne, ancora i talebani ripetono che saranno regolati dalla «sharia». Non proprio una garanzia. «Presto i nostri leader ci diranno cosa dobbiamo fare seguendo i dettami della legge religiosa».

Intanto sono schizzate le vendite dei veli integrali e le donne sono sparite dalle strade, hanno abbandonato le scuole, le università, i posti di lavoro. Anche le giornaliste di Tolo Tv, sono state costrette a rinunciare. Ma nessuno sa cosa stia succedendo davvero. I gruppi di combattenti sarebbero già andati casa per casa nei villaggi a rastrellare giovani spose bambine.

Il panico è il comune denominatore per tutti. Le folle vengono disperse a colpi di sassaiole. C'è fame di soldi, e le banche sono prese d'assalto, e rischiano di replicare le scene dell'aeroporto di Kabul. Centinaia di persone si accalcano davanti alle banche, i bancomat sono vuoti da giorni. Una carrellata inquietante di dejà vu se non fosse per un particolare: hanno armi talmente sofisticate che tra loro c'è chi non sa ancora usarle. Migliaia di fucili, munizioni, aerei e altri equipaggiamenti di ultima generazione da miliardi di dollari, 32 elicotteri, 23 aerei leggeri d'attacco ma è probabile che abbiamo altri armamenti. Alcuni vestono le tenute dei marines. È l'eredità lasciata sul campo dai militari americani, il crollo lampo delle forze di sicurezza afghane poi, ha fatto sì che gli integralisti si impossessassero di un arsenale così moderno e diversificato.

Ce li ricordavamo con fucili datati a bordo di pickup scassati, ma quell'immagine non c'è più. I talebani, si affrettano a far sapere dalla Casa Bianca, non hanno avuto la necessaria formazione di cui aveva goduto l'esercito locale. Ma è un ostacolo troppo misero per far stare tranquillo l'Occidente.

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