"I nostri ambasciatori possono far cambiare i governi...": la frecciata russa a Di Maio

Di Maio sotto attacco dalla Russia per le parole sulla crisi di governo, da lui ritenuta un favore a Mosca

"I nostri ambasciatori possono far cambiare i governi...": la frecciata russa a Di Maio

Netta risposta di Mosca a Luigi Di Maio dopo le recenti dichiarazioni del Ministro degli Esteri che ha attribuito alla Russia una profonda soddisfazione per la crisi di governo italiana. Di Maio ha dichiarato che Mosca mira a destabilizzare l'Italia, ventilando addirittura la presenze di ombre russe sulla crisi aperta dal Movimento Cinque Stelle.

L'ex leader grillino, recentemente uscito dal suo partito in nome della fedeltà atlantica che temeva Giuseppe Conte stesse pregiudicando, ha dichiarato che al Cremlino hanno "brindato" alle dimissioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi dopo che l'ex presidente Medvedev aveva pubblicato un messaggio entusiasta sul tema. Per Di Maio, Mosca punta a destabilizzare l'Italia e l'Europa ma il ministero degli Esteri russo guidato da Sergej Lavrov non ci sta e controbatte: "Noi stessi siamo sbalorditi dal potere della diplomazia russa, come risulta dai media italiani. Si scopre che i nostri ambasciatori possono cambiare i governi con un paio di telefonate. Scherzi a parte, dobbiamo ammettere che il capo della Farnesina continua a cercare le cause esterne ai problemi politici interni dell'Italia", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in una nota pubblicata sul sito del dicastero. Per Zakharova sono errori come la "mancanza di professionalità" nella gestione di "conseguenze socioeconomiche sono sempre più sentite"

La Russia, dice il ministero, aderisce al principio di non ingerenza negli affari interni degli Stati sovrani. Di Maio, invece, da tempo si sta presentando come falco antirusso e indica nella Russia una causa della destabilizzazione del governo Draghi. Addirittura Conte avrebbe "offerto la testa di Draghi su un piatto d'argento a Vladimir Putin". Il braccio di ferro sul fronte della crisi di governo è solo l'ennesimo capitolo di una contesa apertasi prima dello scoppio della guerra in Ucraina e che ha fatto deragliare i rapporti tra la Farnesina e la controparte russa. "Di Maio ha una strana idea della diplomazia", aveva detto Lavrov a febbraio, aggiungendo che essa "è stata inventata proprio per risolvere situazioni di conflitto e di tensione, non per fare viaggi a vuoto in giro per le nazioni o per assaggiare piatti esotici a ricevimenti di gala. I nostri partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia in modo professionale", ha affondato attaccando Di Maio, che da allora in avanti è stato sempre più deciso nel confronto con Mosca.

Al contempo, è sintomatico il fatto che le parole di Mosca siano state molto simili alle critiche avanzate dalla Cina per mezzo del quotidiano statale Global Times al titolare della Farnesina. Due giorni fa il quotidiano aveva accusato Di Maio di essere ""irresponsabile" incolpando Giuseppe Conte di "aiutare la propaganda di Mosca" con l'attacco al presidente del Consiglio dimissionario, Mario Draghi.

Il Di Maio che un tempo doveva negare personalmente di essere invaghito di Putin e che ha guidato, assieme a Conte, il governo gialloverde a firmare il memorandum con la Cina oggi si trova di fronte, da atlantista ferreo, il duo compatto Mosca-Pechino. E questo mostra la portata internazionale della crisi italiana scatenata dai grillini e a cui Di Maio ha, con le sue parole, aggiunto calore gettando benzina sul fuoco.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica