È sempre più grave il bilancio del massacro della stazione di Chaplyne, la località nella regione di Dnipropetrovsk colpita dalle bombe russe nel tardo pomeriggio di mercoledì, attacco definito ieri dal segretario di stato Usa Antony Blinken un'«atrocità». Non solo i civili morti sono saliti a 25, ma i russi sostengono di aver colpito anche un treno militare, uccidendo più di 200 soldati. L'attacco sarebbe stato compiuto con un missile Iskander, che «ha ucciso oltre 200 riservisti delle forze armate ucraine e distrutto dieci pezzi di armamenti militari che si dirigevano verso le zone di combattimento nel Donbass», come riferisce il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov.
Ieri è anche morto un ragazzo di 17 anni, colpito nei bombardamenti russi nella città di Orikhiv, nella regione di Zaporizhzhia. Ferita gravemente una donna di 66 anni del villaggio di Preobrazhenka. In fiamme diverse case e a una scuola a Mariupol senza che gli occupanti russi intervenissero.
Ma il giallo di ieri ha riguardato la centrale nucleare di Zaporizhzhia. I russi hanno dapprima scollegato dalla rete elettrica nazionale l'impianto, per la prima volta dopo quarant'anni di attività, ma poi Energoatom ha annunciato che «la linea elettrica per la centrale nucleare di Zaporizhzhia nel sud dell'Ucraina è stata ripristinata». Secondo i russi «a seguito di un attacco delle formazioni armate ucraine alle linee elettriche nella zona della centrale nucleare di Zaporizhzhia, il territorio della zona di sicurezza della linea aerea da 750 kV ha preso fuoco. L'incendio è stato provocato da un corto circuito sulle linee elettriche», ma «dopo lo spegnimento dell'incendio, un'unità è stata messa in funzione. Sono in corso i lavori per ripristinare l'alimentazione elettrica della regione e avviare la seconda unità». Non è un segreto comunque che Mosca abbia un piano dettagliato per scollegare dalla rete elettrica ucraina la centrale, ciò che non solo priverebbe una grande fetta del Paese di energia elettrica, ma potrebbe provocare un guasto catastrofico ai sistemi di raffreddamento. Con una lettera privata bipartisan, decine di ex alti dirigenti governativi ed esperti di non proliferazione nucleare hanno sollecitato il presidente Usa Joe Biden a intraprendere un'azione urgente per fare della centrale atomica di Zaporizhzhia una priorità della sua amministrazione e chiedere una ispezione immediata da parte dell'Aiea prima che la sua occupazione militare da parte di Mosca causi un disastro radioattivo transnazionale.
E mentre il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto per aumentare dal prossimo 1° gennaio gli effettivi delle forze armate di 137.000 unità per arrivare a 1.150.
628, con una crescita del 10 per cento, è stato rilasciato da un tribunale russo l'ex sindaco di Ekaterinburg Yevgeny Roizman, accusato di aver screditato l'esercito criticando pubblicamente la campagna militare russa in Ucraina. Roizman, che rischia fino a cinque anni di carcere, dovrà rispettare una serie di restrizioni analoghe agli arresti domiciliari.
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