I russi liberano la dottoressa che filmò l'orrore Mariupol

È libera dopo tre mesi Yuliia Paievska, la dottoressa ucraina che documentò gli orrori di Mariupol con dei filmati da lei girati

I russi liberano la dottoressa che filmò l'orrore Mariupol

È libera dopo tre mesi Yuliia Paievska, la dottoressa ucraina che documentò gli orrori di Mariupol con dei filmati da lei girati che furono «contrabbamndati» fuori della città martire sul Mar d'Azov dal team dell'Associated Press. la donna è stata liberata venerdì, tre mesi dopo essere stata catturata, il 16 marzo scorso, dalle forze armate russe per le strade della città. La Russia accusava la Paievska di complicità con il ne nazionalista Azov, in linea con la narrativa di Mosca che si vanta della presunta «denazificazione» dell'Ucraina. Accuse che però non hanno trovato alcuna conferma.

Nota come Taira, il suo nickname nel videogame World of Warcraft, la Paievska girò con l'ausilio di una bodycamera 256 gigabytes di immagini in cui immortalava gli sforzi dei suoi compagni per salvare i feriti di Mariupol comnpresi alcuni soldati russi. Riuscì a trasmettere il video alla Associated Press, l'unico media ad avere ancora dei giornalisti attivi a Mariupol, uno dei quali fuggì con il maetriale nascosto in un tampone.

Ora Taira appare felice per la sua ritrovata libertà. In un messaggio si Telegrma postato all'indomani della sua liberazione, ringrazia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per l'impegno profuso per ottenere il suo rilascio. «So che tutto si risolverà e saremo tutti a casa come me ora», ha detto agli ucraini ancora in mano ai russi. Zelensky che risponde dicentosi grato «a ognuno che ha collaborato per raggiungere questo risultato. Taira è di nuovo a casa. Continueremo a lavorare per liberare ogni ucraino». Da parte sua il marito della Paievska, Vadym Puzanov, appare forse ancora più emozionato della moglie: «È stato un grande senso di sollievo - dice l'uomo -.

Suonano come parole così ordinarie, e non so nemmeno cosa dire». Puzanov ha detto di aver parlato al telefono con Taira, che era in viaggio verso un ospedale di Kiev, e ha ammesso di non essere tranquillo per la salute della moglie.

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