I super morosi? Gli amici dei leader

Simone Di Meo

Napoli Non rimborsano da settembre quella parte del ricco stipendio che, per statuto, dovrebbe andare al fondo per le Pmi. Valeria Ciarambino e Gennaro Saiello, fedelissimi rispettivamente di Luigi Di Maio e Roberto Fico, sono i consiglieri regionali grillini più «morosi» d'Italia. Da sei mesi, intascano il bonifico completo: dai 6mila agli 8mila euro, considerato che i due si sono scambiati i ruoli di capogruppo. Fino a qualche tempo fa, Saiello era addirittura fermo a giugno con le restituzioni ma si è messo in regola a ridosso delle elezioni politiche, subito dopo lo scandalo delle false ricevute di Andrea Cecconi e Carlo Martelli. In realtà è tutto il gruppo consiliare campano che ha qualche problema col calendario. Da ottobre scorso, è infatti in stand-by un altro consigliere vicino a Roberto Fico: Tommaso Malerba. Alla spicciolata, con contributi che vanno dagli 800 ai 1700 euro, visto che non c'è una quota minima da versare sul conto corrente del microcredito, il resto degli esponenti è arrivato arrancando a dicembre. E, comunque, in debito di ben tre mesi sulla tabella di marcia. Nessun consigliere grillino versa mese per mese, contestualmente all'erogazione dello stipendio. Devolve su base discrezionale. Una scelta che, qualche detrattore, collega ai vantaggi che ne deriverebbero in termini di agevolazioni bancarie e finanziarie.

Accreditare sul proprio conto corrente, ogni mese, cifre che sfiorano i 7mila euro, e poi prelevare una quota dal saldo da destinare alle Pmi, consente infatti di ottenere dagli istituti di credito plafond per carte di credito più ricchi, mutui più facili, fidi e sconfini più importanti. Un trattamento a cinque stelle, insomma.

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