Niente trasferimento di migranti dalla Germania in Italia. Il motivo? Secondo alcuni giudici tedeschi nel nostro Paese rischierebbero trattamenti inumani e “degradanti”. Sembra paradossale quanto letto nella sentenza del tribunale amministrativo di Muenster, nel Nord-Reno Westafalia. Ma si tratta della realtà.
Il fatto
Stando a quanto riportato da fonti di stampa tedesche, nei giorni scorsi per due migranti era tutto pronto per il loro trasferimento in Italia. Si trattava, in particolare, di un cittadino somalo e di uno del Mali. I due non dovrebbero rimanere, secondo le attuali normative europee, in Germania.
Infatti entrambi sono sbarcati in Italia e, per effetto del trattato di Dublino del 1990, la loro richiesta di asilo può essere inoltrata soltanto alle nostre autorità. Il documento firmato nella capitale irlandese oramai più di 30 anni fa infatti prevede, tra le altre cose, che a farsi carico dell'accoglienza e dell'asilo dei migranti siano esclusivamente i Paesi di primo approdo, dunque in questo caso l'Italia.
I due migranti altro non erano che “dublinanti”, cittadini di un Paese terzo cioè che, nonostante quanto previsto per l'appunto dall'accordo di Dublino, si erano spostati in una nazione dell'Ue diversa da quella dello sbarco. Il loro trasferimento in Italia sembrava questione di ore. Così non è stato.
Il tribunale amministrativo di Muenster ha bloccato le procedure per rimandare indietro i due migranti. Nella sentenza sono state espressamente usate le parole “inumano” e “degradante” con riferimento al possibile trattamento che potrebbero ricevere in Italia. In poche parole, secondo la giustizia tedesca nel nostro territorio i migranti non sarebbero al sicuro. Da qui la possibilità per loro di chiedere, se la sentenza sarà confermata, asilo direttamente in Germania.
Il paradosso
Quanto stabilito dal tribunale di Muenster non mancherà di suscitare polemiche. L'Italia è stata di fatto equiparata alla stregua di un Paese dove non vengono rispettati i diritti umani e dove i migranti rischiano i maltrattamenti. Non si comprende bene su quale base i giudici tedeschi abbiano emesso una sentenza del genere.
La rotta dei dublinanti in passato è stata sì sotto sotto i riflettori, ma sul versante opposto. Nel 2019 sono venuti a galla, anche con alcune inchieste giornalistiche condotte sia in Italia che in Germania, comportamenti poco onorevoli da parte delle autorità tedesche. Queste ultime hanno usato qualsiasi mezzo pur di riportare i cosiddetti dublinanti in Italia. A volte sono è emerso anche l'uso della forza per imbarcare i migranti nei voli diretti nel nostro Paese.
Per Berlino i dublinanti sono un peso enorme e non si è mai badato a spese pur di farli rientrare a tutti i costi nel nostro territorio. Nel 2018 sono stati più di 2.000 i migranti respinti in Italia dalla Germania, una media mantenuta anche negli anni successivi. Se in Europa c'è un problema, questo è da ricercare nelle politiche di respingimento attuate dai tedeschi nei confronti dei dublinanti.
La sentenza di Muenster è un paradosso che però, al netto del grave pregiudizio di immagine verso il nostro Paese, per l'Italia non sa di beffa.
Se quanto stabilito dai giudici suonerà come un precedente seguito anche da altre corti tedesche, Roma potrebbe assistere a un clamoroso ridimensionamento del numero dei voli con a bordo migranti respinti verso il nostro territorio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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