L'8 gennaio scorso aveva partecipato, nella fastosa villa di Graceland, alle celebrazioni per la nascita di Elvis... Martedì scorso era stata ai Golden Globe incontrando Austin Butler, protagonista del premiato film Elvis sulla storia del re del rock'n'roll.
Nulla lasciava presagire che Lisa Marie, la figlia di Presley, sarebbe morta di infarto a 54 anni in un ospedale di Los Angeles. Non c'è stato nulla da fare nonostante i soccorsi dell'ex marito (che viveva con lei) Danny Keough nella loro villa di Calabasas. Le sopravvive la madre Priscilla, di 77 anni, rimasta sotto choc per l'evento.
Lisa Marie ha avuto una vita turbolenta e tormentata, e si è creata una nicchia nel mondo dello star system sia come cantante e autrice che come amministratrice della Elvis Presley Enterprise, la macchina da dollari che gestiva gli affari di Elvis che lei curò fino al 2005. Anche la sua vita sentimentale è stata piuttosto tormentata, soprattutto il matrimonio con Michael Jackson (per cui lasciò Keough) che durò fra alti e bassi dal 1994 al '96 e quello (poco pubblicizzato) con l'attore Nicolas Cage. Dopo la morte di Vernon (padre di Elvis) era rimasta l'unica erede del patrimonio del padre e soprattutto della maestosa villa di Graceland, la cui proiezione moderna, non a caso era la tenuta di Neverland di Michael Jackson.
Lisa Marie ha affrontato le tragedie della vita con coraggio e dignità. Ha lottato tutta la vita contro la dipendenza dalla cocaina da cui è uscita con l'aiuto di Scientology e due anni ha lottato contro la depressione per il suicidio di uno dei suoi quattro figli di soli 27 anni.
Nel mondo del rock viene ricordata soprattutto per la sua attività di cantante e autrice, anche se ha inciso soltanto tre dischi. Il suo primo album, To Whom It May Concern, è del 2003, quando Lisa aveva già 34 anni. È un disco di ballate i cui testi sono stati scritti dalla stessa Lisa, che riscosse un notevole successo presso la stampa americana e il pubblico, che lo fece approdare al quinto posto delle classifiche e che conquistò un disco d'oro per le vendite. Soprattutto il singolo Lights Out (con sul lato b del singolo il pezzo Savior scritto con Billy Corgan) fece il giro del mondo ed entrò in tutte le classifiche.
Ci vollero due anni per partorire un nuovo disco, Now What, sempre scritto da lei e con accenti più rock, (una cover di Don Henley degli Eagles, una dei Ramones e una dei Blue Oyster Cult) che arrivò al nono posto delle classifiche di Billboard. Il disco contiene Idiot, una invettiva contro alcuni degli uomini della sua vita. Nel primo decennio del Duemila fu molto attiva dal vivo e in progetti benefici; ad esempio cantò con Pat Benatar e raccolse fondi per la ricerca sul cancro con numerosi concerti, e partecipò con tante altre star al film-concerto Too Tough to Die in onore e ricordo di Johnny Ramone.
Nell'estate 2007, quando si parlava poco di lei, Lisa Marie si ricordò di essere la figlia di Elvis e incise il singolo (con annesso video) di In the Ghetto, un classico del padre del 1969 che la portò alla velocità del suono in testa alla classifica di Billboard. A suo dire lo fece per celebrare l'anniversario della morte del padre, ma la suggestione commerciale di rivedere e risentire Elvis accanto a lei è piuttosto palese.
Il suo ultimo lavoro, Storm & Grace, è del 2012, torna alle radici della musica americana ma non ha riscuote
particolare successo anche se prodotto da un mito come T Bone Burnett che disse di lei: «Più ascolto le sue canzoni più mi colpisce nel profondo. Lisa Marie Presley è una cantante fol americana del sud di grande valore».
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