Per le imprese 400 miliardi. Ma le tasse sono solo rinviate

Garanzie statali fino al 90% sui prestiti, se c'è lo stop ai dividendi. Commercialisti e Federlegno delusi

Per le imprese 400 miliardi. Ma le tasse sono solo rinviate

Il governo il suo salvagente di liquidità alle imprese l'ha lanciato. E a prima vista sembra partire bene, visto che secondo il premier Giuseppe Conte avrà una potenza di fuoco da 400 miliardi, in termini di nuovo credito a imprese di tutte le dimensioni, garantito dallo Stato grazie a uno stanziamento da 30 miliardi (in deficit). Ma le modalità sono meno generose del previsto.

Confermato anche il rinvio dei pagamenti e degli adempimenti fiscali, anche se in una misura che ai professionisti ancora appare insufficiente: saltano solo le rate di aprile e maggio. I commercialisti chiedevano una proroga almeno fino a settembre.

Gli strumenti previsti dal decreto sono quelli noti. Cambia no le cifre. Il decreto di Pasqua stanzierà 30 miliardi. I 400 miliardi di credito stimato sono per metà rivolti al mercato interno e per l'altra all'export. Un rafforzamento, tutto politico, al mini fondo del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio (200 milioni). «Complessivamente con questo decreto e con il decreto cura Italia mobilitiamo fino a 750 miliardi di risorse garantite della Stato, fornendo una garanzia poderosa per preservare il nostro sistema produttivo», ha commentato Gualtieri.

La quota di prestito garantita dallo Stato sarà al massimo del 90% e non al 100% come da anticipazioni. Non ci sarà limite di fatturato. Quindi nessuna distinzione tra piccole e grandi imprese. Il prestito potrà essere al massimo del 25% del fatturato dell'impresa e sarà erogato da Sace (che rimane nell'area di Cassa depositi e prestiti) con condizionalità che il ministro dell'Economia ha descritto come «limitate». Sicuramente ci sarà il divieto di distribuire dividenti. Possibile anche il divieto di licenziare e di portare la sede all'estero.

Per le pmi la garanzia pubblica sui prestiti è fino al 100% ed è estesa anche alle mid cap e ai professionisti. Per i prestiti fino a 800.000 euro la garanzia è al 100% (di cui 90% Stato e 10% confidi) mentre scende al 90% per i finanziamenti fino a 5 milioni di euro

Anticipazioni che non convincono le imprese. Il presidente di Federlegno Orsini ha ricordato come negli altri Paesi la garanzia statale sia del 100%. Dubbi anche sulle garanzie e sugli anni di restituzione del prestito che «non possono essere certo di sei anni». Tra le critiche, anche dubbi sulla capacità di Sace di processare le migliaia di domande che arriveranno. Un altro caso Inps, insomma.

Lo sforzo per dopare la liquidità a beneficio delle aziende in crisi a causa del blocco e degli effetti del coronavirus potrebbe non essere sufficiente, anche perché le misure fiscali sono sotto le aspettative di imprese e professionisti. È stato infatti confermato il rinvio delle scadenze fiscali al 30 maggio; la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi per le imprese, con i paletti noti. Secondo la bozza entrata al consiglio dei ministri, ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro nel 2019 per imprese che hanno avuto una diminuzione di ricavi o compensi, del 33% nel mese di marzo rispetto allo stesso mese del 2019.

I versamenti sospesi, senza applicazione di sanzioni ed interessi, andranno effettuati in un'unica soluzione entro il 30 giugno 2020 oppure spalmati in rate mensili, massimo cinque, a partire da giugno.

Maurizio Postal, componente del Consiglio nazionale dei commercialisti, parla di un provvedimento «debole», proprio perché in questa situazione sarebbe servito un intervento più incisivo: un rinvio almeno fino al 30 settembre, non solo per versamenti Iva e contributi, ma per tutte le imposte legate al reddito».

Confermato il pacchetto di misure per microimprese e professionisti. C'è il previsto rafforzamento del fondo di garanzia, «con la possibilità - ha spiegato il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli - di un prestito, fino a 5 milioni di euro al 90% garantito dallo Stato». Poi «fino a 25mila euro di prestito la garanzia dello Stato sarà al 100% con una procedura priva di vincoli e valutazioni andamentali», ha aggiunto Patuanelli.

L'altro lato della medaglia è che per prestiti sopra questa cifra servirà un merito di credito. Un discrimine che sembra volere dire che le aziende che erano già in crisi prima del coronavirus restano fuori dai benefici.

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