Indice di positività più basso dal 20 ottobre. Ma tornano ancora a crescere i decessi (628)

Ieri 13.318 casi con 166.205 tamponi. In terapia intensiva 2.687 pazienti

Indice di positività più basso dal 20 ottobre. Ma tornano ancora a crescere i decessi (628)

Una giornata in chiaroscuro quella fotografata dal bollettino Covid di ieri diffuso dal ministero della Salute, con i contagi in calo e i decessi in aumento. Due dati che tirano in direzioni diverse, aumentando il senso di smarrimento di questo angosciante Natale di pandemia.

Partiamo dai nuovi casi: che ieri sono stati 13.318, un dato in apparente aumento rispetto a lunedì, quando erano stati «solo» 10.872 grazie al consueto rallentamento domenicale (i numeri fotografano la situazione di ventiquattr'ore prima). Se però si tengono in considerazione i tamponi effettuati (166.208, quasi il doppio rispetto al giorno precedente), la percentuale di positivi scende all'8,01 per cento. Si tratta del dato più basso dal 20 ottobre, oltre due mesi fa, quando l'indice di positività era stato del 7,51 per cento. Tra la vigilia e Natale dovrebbe essere superata la barriera psicologica dei due milioni di contagi dall'inizio dell'emerrgenza sanitaria.

Va registrato però un calo piuttosto netto nelle ultime settimane del numero di tamponi messi a referto. È dal 4 dicembre che non si superano i 200mila test quotidiani, un'asticella che per tutto il mese di novembre si superava quasi regolarmente. Una tendenza che non fa ben sperare per quando il sistema sanitario dovrà gestire centinaia di migliaia di vaccini al giorno.

Buone notizie dal fronte ospedaliero. I 605.955 attualmente positivi sono quasi interamente in isolamento domiciliare fiduciario. Sono 27.635 i pazienti ricoverati (vale a dire il 4,56 per cento del totale) e di essi 24.948 (197 in meno rispetto al giorno precedente) sono ospiti di reparti ordinari mentre 2.687 (44 in meno) sono in terapia intensiva. Si conferma quindi il trend di costante calo degli ammalati più gravi, che va avanti da 27 giorni consecutivi.

Torna a salire invece il numero dei decessi, che ieri sono stati 628, ben 213 in più rispetto al giorno precedente. Il Veneto è la regione dove si sono «piantate» più croci: 150 in ventiquattr'ore contro i 92 della Lombardia.

Veneto che è anche da diverse settimane la regione con il maggior numero di contagi sia in termini assoluti sia in rapporto ai tamponi effettuati. Ieri i nuovi casi registrati nella regione amministrata da Luca Zaia, che nella prima ondata era stata un modello di gestione dell'epidemia, ha contabilizzato 3.082 nuovi positivi su un totale di 16.322 tamponi effettuati, con un indice di positività del 18,88 per cento. Al secondo posto per contagi c'è la Lombardia (2.278) che con 31.939 tamponi effettuati dà origine a un tasso di positività del 7,13 per cento, ormai regolarmente al di sopra della media nazionale.

Sopra i mille contagi ci sono anche il Lazio (1.288) e l'Emilia-Romagna (1.162) mentre in doppia cifra per la percentuale di tamponi positivi su quelli effettuati ci sono la provincia autonoma di Bolnzano (10,91), la Valle d'Aosta (10,68) e la Sicilia (10,29).

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