La sinistra non ci sta e va subito all'attacco contro Matteo Salvini. Questa volta il leader della Lega è colpevole di essere volato a Budapest per tentare di partorire una riforma delle istituzioni comunitarie che segni l'avvio di un "nuovo Rinascimento" e che porti a una vera e propria "resurrezione europea". Il numero uno del Carroccio ha incontrato il premier ungherese Viktor Orban e il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki: con entrambi vuole condividere un progetto politico per delineare una "nuova destra" in grado di sferzare l'asse tra Popolari e Socialisti al Parlamento europeo e lo strapotere di Berlino e Parigi. Punti cardine del programma saranno anche il contrasto all'immigrazione clandestina, la tutela della famiglia tradizionale e la difesa dei piccoli imprenditori.
L'incontro però non è piaciuto al Partito democratico, che non ha perso tempo per criticare l'azione di Salvini e contestare l'iniziativa condivisa con Orban e Morawiecki. Secondo Enrico Letta è l'ex ministro dell'Interno che "deve motivare la sua inversione a U su Draghi", in riferimento a un governo europeista. Il segretario del Pd dalla trasmissione Porta a Porta ha effettuato un parallelismo calcistico per mettere all'angolo il suo avversario politico: "È come se io, che sono notoriamente tifoso rossonero, andassi sotto la curva Nord a San Siro e mi mettessi la maglia nerazzurra. È una cosa poco credibile...". Gli ha fatto eco il suo vice, Peppe Provenzano, a Rainews: "L'incontro di Salvini con Orban è molto grave. Non solo perché sono anti-europeiste ma anche per l'Italia perché quei due Paesi sono nemici dell'interesse nazionale. Fosse stato per Orban i soldi del Recovery non sarebbero mai arrivati".
"Non credo sia stato opportuno, penso che non sia utile fare dei passi nella direzione di chi non ha mai aiutato nè l'Europa nè il nostro Paese", è la posizione di Andrea Orlando. Il ministro del Lavoro, intervenuto ai microfoni di The Breakfast Club su Radio Capital, ha messo in guardia la Lega con cui condivide la maggioranza di governo: "Sappiamo di dover governare con forze molto distanti da noi ma se queste distanze aumentano ulteriormente diventa anche più difficile e credo che in questo momento di difficoltà ne abbiamo già abbastanza". Sulla stessa posizione Lia Quartapelle, responsabile del Partito democratico Europa e Affari Internazionali, secondo cui negli ultimi anni Ungheria e Polonia hanno messo il bastone tra le ruote all'Unione europea: "Dal ricatto sul Recovery Fund alla mancata redistribuzione dei migranti". La dem si chiede come si comporterà Salvini "quando Orban e Morawiecki in Europa si opporranno alle proposte del governo Draghi".
Finita prima di subito la conversione europeista di #Salvini. Ci mancava l’annuncio dell’internazionale nera con i suoi amici #Orban e #Morawiecki.#InternazionaleNera pic.twitter.com/ErxmMPpBC0
— nicola fratoianni (@NFratoianni) April 1, 2021
Il senatore Tommaso Nannicini ha ripreso le parole della canzone "Amici mai" di Antonello Venditti, ovvero che certi amori non finiscono ma fanno dei giri immensi e poi ritornano: "Un po' come l'amore di Salvini per Orban, il sovranismo e l'antieuropeismo. Con buona pace degli interessi delle italiane e degli italiani". Ha voluto far sapere il proprio punto di vista su Twitter anche Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana: "Finita prima di subito la conversione europeista di Salvini. Ci mancava l'annuncio dell'internazionale nera con i suoi amici Orban e Morawiecki".
La replica di Salvini non è tardata ad arrivare.
Secondo il leader della Lega non è affatto inopportuno incontrare due primi ministri europei "di due Paesi con lunga amicizia e ricchi scambi commerciali con l'Italia". E ha colto l'occasione per lanciare una stoccata diretta al Partito democratico: "Se al Pd rimangono sardine e Ius soli, è un problema suo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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