Italicum, arrivano anche il secondo e il terzo sì

Renzi incassa altri due voti di fiducia, ma le opposizioni non si presentano alla Camera. Speranza avverte: "Al voto finale i no saranno di più"

Italicum, arrivano anche il secondo e il terzo sì

Come previsto, Matteo Renzi incassa anche gli altri due voti di fiducia sull'Italicum. La prima è arrivata questa mattina con 350 sì, 193 no e un solo astenuto, mentre la seconda è stata votata nel pomeriggio con 342 sì, 15 no e un astenuto.

Ma alla terza fiducia le opposizioni hanno organizzato un vertice improvvisato in Transatlantico per decidere la posizione da adottare. Si è deciso per l’Aventino: le forze di opposizione non hanno partecipato al voto e hanno deciso di rivedersi nei prossimi giorni per decidere una linea unitaria in vista del voto finale, previsto per lunedì sera. Un modo, viene spiegato, per tentare di "stanare" la maggioranza e verificare se è in grado di garantire il numero legale.

"Non è facile non votare la fiducia, non lo è stato per nessuno di noi. Ma la fiducia è stata una violenza, una forzatura gratuita", ha detto oggi Roberto Speranza, che avvisa: "I no al voto finale saranno di più". "Renzi ha sbagliato e penso che adesso sia necessaria una riflessione", ha detto Speranza a Repubblica, "Trentotto sono un’enormità. Trentotto deputati che decidono di non votare la fiducia a un governo che pure sostengono sono un numero altissimo. Fra loro ci sono ex premier ed ex segretari. Hanno un peso politico. Sono un tratto importante del cammino del Pd. Di fronte a questi nomi, me lo lasci dire: non è più un problema di numeri".

Il Partito democratico però non si spaccherà e il governo non cadrà, assicura l'ex capogruppo alla Camera, che non risparmia però stoccate a Renzi: "Queste riforme sono poggiate sulla leadership carismatica di Renzi. Dico che non va bene, che il Pd non può farlo, che in passato accusavamo altri di fare quel che facciamo noi oggi.

Nessuno ha in testa di abbattere il governo. E la legge passerà. Nessuno ha votato contro la fiducia precedente, nessuno lo farà sulla fiducia successiva a quella dell’Italicum. Ma per noi il Pd esce più debole da questo passaggio, non più forte".

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