Il governo tenta il blitz finale: portare a casa lo ius soli entro la fine della legislatura. "Dobbiamo prendere l'impegno", sottolinea sul palco della conferenza programmatica del Pd il ministro dell'Interno Marco Minniti. "Non è una legge sull'immigrazione, ma sull'integrazione - aggiunge - due cose integralmente diverse". Per il Pd le priorità ora sono sono la legge di Stabilità, "perché se non venisse approvata andremmo all'esercizio provvisorio con gravi conseguenze per il Paese", e lo ius soli. "Dobbiamo trovare il modo per approvarlo e lo faremo appena saremo certi di avere una maggioranza - mette in chiaro il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda - i numeri sono sul filo, ma stiamo lavorando per avere la certezza, ci possiamo riuscire".
Il clima, in Italia, è piuttosto teso. Lo dimostra la reazione di Forza Nuova contro il sindaco di San Gimignano (Siena), Giacomo Bassi, che ha aderito allo sciopero della fame a staffetta dei Radicali per sollecitare l'approvazione della legge a favore dello ius soli. Sullo striscione, appeso in località Strada, si legge: "5 milioni di italiani poveri. Bassi, quando scioperi per loro?". "Non mi faccio certo intimorire dai professionisti dell'odio sociale - replica il sindaco - che agiscono con il favore delle tenebre, in perfetto stile fascista". La sinistra è disposta a tutto pure di portare a casa la riforma della legge sulla cittadinanza. Come spiega Patricia tagliaferri sul Giornale, il governo Gentiloni starebbe pensando a come fare approvare lo ius soli e il biotestamento, proprio mentre Bruxelles controlla i nostri conti e lancia un avvertimento.
Approvata la legge elettorale, governo e Pd gettano anima e corpo sulla legge che regala la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia. Tra i piedi, però, c'è anche la manovra. "Il cuore della questione è come un grande partito affronta una grande questione di principio - spiega Minniti - lo ius soli è una legge di principio. Un grande partito, sulle leggi di principio, dibatte, decide e convince. L'unica cosa che non fa è rinunciare".
E su questa legge, secondo il titolare del Viminale, si gioca anche "la credibilità per una nuova fase nelle politiche dell'immigrazione". Dalla sua Minniti ha sicuramente gran parte della maggioranza, la totalità della sinistra, dei radical chic e dei sindacati, ma non gli italiani. La maggiora parte del Paese si è, infatti, espresso contro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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