Khashoggi sciolto nell'acido. Donald: solo criminali

Ieri la perquisizione nel consolato. Il presidente Usa: «Bin Salman mi ha assicurato che non c'entra»

Manuela Gatti

Ucciso, smembrato e poi sciolto nell'acido. È questa, secondo i media turchi, l'ultima ipotesi sul destino di Jamal Khashoggi, il giornalista saudita sparito lo scorso 2 ottobre dopo essere entrato nel consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul. La soffiata sarebbe arrivata da Turan Kislakci, amico personale del reporter e capo dell'Associazione dei media turco-arabi, il quale sostiene che i sauditi si siano disfatti del cadavere di Khashoggi, voce critica nei confronti del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, subito dopo l'omicidio. È dunque quella dell'acido la pista che ora polizia e intelligence turche stanno seguendo «seriamente», secondo il quotidiano turco Haberturk. Si vedrà se la perquisizione svolta ieri sera dalle autorità di Ankara e Riad all'interno del consolato - «in tutte le stanze», come precisato da Al Jazeera - porterà a qualche sviluppo nelle indagini. La delegazione turca era costituita da rappresentanti dei ministeri degli Esteri e della Giustizia di Ankara, oltre che da esperti della sezione omicidi della polizia e dell'antiterrorismo.

E mentre è partito il boicottaggio al forum economico di Riad voluto proprio da Mbs, in calendario per la prossima settimana (gli ultimi in ordine di tempo a disertare sono l'amministratore delegato di JPMorgan, Jamie Dimon, e il presidente di Ford Motors, Bill Ford), la posizione degli Stati Uniti si fa ogni giorno più delicata. I rapporti di Washington con Riad, ricuciti sotto l'amministrazione Trump soprattutto grazie al genero Jared Kushner, che convinse il presidente Usa a compiere il suo primo viaggio istituzionale proprio in Arabia Saudita nel maggio 2017 risultano difficili da gestire in questo momento. Lo stesso Trump sembra non avere chiara una strategia per uscirne: sabato aveva promesso una «punizione severa» nel caso si scoprisse che dietro la sparizione del reporter c'è Riad, mentre ieri, dopo aver parlato con il re saudita Salman, ha ipotizzato che «a far sparire Khashoggi potrebbero essere stati dei malviventi». Il numero uno della Casa Bianca ha spiegato che dal monarca gli è arrivata una «smentita molto molto forte» sul coinvolgimento dell'Arabia nella vicenda.

Il presidente Usa ha aggiunto di aver ordinato al segretario di Stato americano Mike Pompeo di partire «immediatamente» per Riad per incontrare Salman in un confronto vis-à-vis sulla questione. Domenica però il sovrano aveva messo le mani avanti: se gli Stati Uniti dovessero imporre sanzioni, Riad risponderà con misure «ancora più forti», un'allusione tutt'altro che velata al petrolio come arma di ricatto.

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