Ci sono fatti di questa guerra che lasciano il segno ancora più di altri. Oltre le bombe, le stragi e un contesto di fragilità e pericolo che sta contagiando l'Europa e il resto del mondo, a far paura sono anche alcuni piani che Mosca che sta approntando. Per esempio il cosiddetto «piano di sviluppo» per la città di Mariupol, prima distrutta e poi occupata. Un piano che prevede un aumento della popolazione di circa 300mila persone provenienti dalla Russia nel tentativo di trasformare a tutti gli effetti la città in una colonia. Il progetto è stato svelato dal Centro di resistenza nazionale ucraino. Il governo russo ha intenzione di completare il trasferimento entro il 2035, citando documenti ufficiali ottenuti dagli ucraini. Non a caso il Cremlino ha avviato un programma di mutui a basso costo per agevolare gli acquisti di case per incoraggiare i russi a trasferirsi mentre i residenti ucraini vengono mandati via con la forza, ovviamente in Russia.
Uno dei tanti aspetti inquietanti di questo conflitto che, comunque, va avanti. E in Ucraina cresce l'allerta per giovedì. In occasione delle celebrazioni per l'indipendenza del Paese, il rischio di attacchi su vasta scala è «estremamente elevato». La portavoce delle forze di difesa meridionali Natalya Gumenyuk spiega che Mosca ha «una nave e un sottomarino schierati nel Mar Nero con 12 missili Kalibre, e questo rende il livello di pericolo estremamente alto». Un altro allarme è stato lanciato dall'ambasciata Usa in Bielorussia che in una nota ha invitato i cittadini americani che si trovano nel Paese a partire immediatamente per il rischio di rivolte e ampliamento del conflitto. Ma il presidente Zelensky, ieri in visita in Grecia dopo la Danimarca, resta ottimista sull'esito della guerra. «Siamo fiduciosi che la Russia perderà questa guerra, la verità è dalla nostra parte», ha detto, aggiungendo che «i soldati russi hanno meno paura di essere uccisi in guerra che di tornare a casa». Kiev aspetta con ansia la fornitura di caccia F-16 che «sono in grado di cambiare il corso degli eventi, la copertura aerea è la chiave del successo delle operazioni di terra», ha detto il portavoce dell'Aeronautica Yuriy Ignat. Per avere una superiorità aerea, l'Ucraina ha bisogno di 128 caccia multiruolo «per sostituire la vecchia flotta e distribuirli in tutto il Paese». Ma l'ok americano e dei Paesi europei ha fatto infuriare Mosca. «Gli F-16 all'Ucraina porteranno a un'escalation del conflitto», ha detto l'ambasciatore russo in Danimarca Vladimir Barbin, come se la decisione non arrivasse dopo oltre un anno di guerra di occupazione attuata dalla Russia.
Mentre il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba è tornato a parlare della controffensiva, spiegando che «è viva e procede anche se non è rapida come molti speravano perché i russi hanno minato ogni metro quadro», si torna in qualche modo a parlare di pace. «La guerra è insensata», ha tuonato Papa Francesco ricevendo in Vaticano un gruppo di avvocati provenienti da Paesi membri del Consiglio d'Europa. Il Santo Padre ieri ha incontrato anche il generale americano Mark Milley a cui ha espresso la sua preoccupazione «per le centinaia di migliaia di persone che sono state uccise e ferite e per le vite di civili innocenti che sono andate perdute». Milley, capo dello Stato maggiore congiunto e cattolico praticante, ha spiegato che il Papa si è dimostrato molto interessato «sullo stato della guerra».
Sempre a livello di possibili trattative, il presidente turco Erdogan ha fatto sapere che l'atteso faccia a faccia con Putin «potrebbe tenersi a settembre», auspicando l'avvio di un dialogo fra le parti. Che, al momento, resta complicatissimo.
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