Kiev, pioggia di droni. Russia in fiamme

Attaccate raffinerie e centri di controllo. E il logoramento dal cielo inizia a dare frutti

Kiev, pioggia di droni. Russia in fiamme
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«C'è voluto un po' di tempo, ma alla fine abbiamo compreso che stiamo combattendo una guerra asimmetrica. Le forze sono impari, gli equipaggiamenti differenti, persino gli scopi sono diversi. E non poteva esserci strategia migliore della tattica di logoramento del nemico attraverso l'utilizzo dei droni. Ieri dieci, oggi cento, domani magari qualche migliaio. Come l'acqua adegua il suo corso al terreno che incontra, così il soldato ottiene la vittoria adeguandosi all'avversario che combatte». Cita l'Arte della Guerra di Sun Tsu il maggiore dell'aeronautica militare ucraina Ilya Yevlash, che con i suoi 28 anni è considerato l'enfant prodige dell'aviazione di Kiev guidata dal generale Oleshchuk. Ilya è originario di Chernikiv, ha una giovane moglie, Yana, che vorrebbe riabbracciare al più presto, ma rimane concentrato sul pezzo. È lui l'artefice della strategia che sta offrendo risultati apprezzabili per l'Ucraina. Ieri con un occhio ha seguito la nazionale di calcio vittoriosa agli Europei sulla Slovacchia, ma sull'altro schermo progettava le prossime incursioni di aeromobili a pilotaggio remoto sul territorio russo, affidandosi, e non ne fa mistero, «anche un paio di videogiochi della playstation particolarmente istruttivi».

Kiev ha grosse difficoltà nelle operazioni di terra, non a caso ieri il ministro della difesa russo Belousov ha detto che la Federazione mantiene l'iniziativa lungo l'intera linea del fronte, ma nei cieli sta quasi dettando legge, spingendosi sempre più nel cuore della Russia per distruggere poco alla volta siti strategici della macchina militare nemica. Kiev incassa inoltre il «sì» del Pentagono a utilizzare missili a lungo raggio Usa per colpire obiettivi all'interno della Russia, e non solo in prima linea.

La guerra di logoramento ieri ha sorriso ancora una volta agli ucraini. Sono state attaccate sul territorio russo le raffinerie di petrolio Afip, Ilya, Krasnodar e Astrakhan, le stazioni radar e i centri di intelligence elettronica nel Bryansk e Crimea. I droni hanno colpito siti di stoccaggio degli Shahed iraniani, edifici di addestramento, punti di controllo e di comunicazione per i velivoli senza pilota che vengono lanciati da Krasnodar. Annientati anche il deposito di carburante della regione di Tambov e quello di petrolio di Enemska. Ancora una volta i russi si sono fatti sorprendere, riuscendo a intercettare soltanto 40 degli oltre 250 droni.

Per quanto riguarda il fronte, nell'849° giorno di battaglia le Unità della 24a Brigata Meccanizzata del colonnello Golishevskyi sono state ridistribuite per rafforzare la difesa di Chassiv Yar, porta d'accesso alle principali città minerarie del Donbass. Le forze armate russe vogliono conquistarla (è un cumulo di macerie) per sfondare verso Kramatorsk, controllata da Kiev. Una bomba aerea guidata è stata sganciata dai russi a Selydove, 60 km a sud est di Chassiv Yar. L'ordigno ha colpito edifici residenziali provocando la morte di 2 civili.

Nel pomeriggio le truppe russe hanno attaccato magazzini alimentari a Kryvyi Rih, i villaggi di Kindiyka e Veletenske nel Kherson (dove è in corso una pericolosa epidemia di colera che sta decimando soldati, e occupato la cittadina di Zagornoye (Zaporizhzhia). Sei imbarcazioni ucraine senza equipaggio sono state distrutte in Crimea. Le forze di Kiev hanno attaccato la centrale elettrica di Energodar.

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