Milano Il giallo di Rozzano è durato meno di 48 ore. Ieri i carabinieri hanno fermato il presunto killer di Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso per strada a Rozzano, alle porte di Milano, alle 3 di venerdì. Il fermato ha 18 anni, è italiano, ed è residente proprio nella stessa cittadina della vittima.
I carabinieri del Comando provinciale di Milano, coordinati nelle indagini sull'omicidio dal pm Letizia Mocciaro e dall'aggiunto Bruna Albertini, erano già sulle tracce del 18enne. Che comunque stava tentando di fuggire e si era allontanato in treno. Intorno alle 13 di ieri è stato intercettato dalla Polfer ad Alessandria, dove sembra che fosse arrivato a bordo di un convoglio partito da Milano. È stato controllato dagli agenti e, essendo ricercato, subito identificato e collegato al delitto. Avrebbe confessato l'omicidio.
Il giovane è stato poi portato nella caserma di via della Moscova a Milano, dove è stato sentito a lungo dagli investigatori. Da una prima ricostruzione, il movente dell'uccisione di Mastrapasqua sarebbe stato un tentativo di rapina finito nel sangue. L'aggressore avrebbe provato a derubare la vittima, che però avrebbe reagito in modo imprevisto e quindi sarebbe stata colpita con una coltellata al petto che non ha lasciato scampo. Dai primi riscontri sembra che i carabinieri siano arrivati al presunto responsabile grazie alle immagini di sorveglianza. Gli inquirenti erano in possesso di una ripresa di Mastrapasqua appena fuori dal Carrefuor in cui faceva il magazziniere, in via Farini a Milano. Era da poco passata la mezzanotte e il 31enne aveva finito il turno di lavoro. Indossava l'unico accessorio che mancherà all'appello al momento del suo ritrovamento a terra agonizzante, in viale Romagna a Rozzano poco prima delle 3 di notte. Un paio di cuffie di quelle molto grandi e vistose. Sarebbe questo il bottino del killer, che preso alla sprovvista dalla reazione di Manuel, aveva rinunciato a prendergli il portafogli e il cellulare. Entrambi gli oggetti personali sono stati trovati addosso alla vittima. Un'altra immagine delle telecamere riprendeva Mastrapasqua appena quattro minuti prima del suo ritrovamento da parte di una pattuglia dei carabinieri. Camminava verso la casa dove abitava con la madre e il fratello. Il delitto si è consumato in un punto non coperto da occhi elettronici, tuttavia l'aggressore in fuga non sarebbe sfuggito a un impianto di sicurezza non troppo lontano.
Nonostante le indagini abbiano setacciato la vita e il passato del 31enne, senza trovare ombre, sembra quindi che Manuel sia stato ucciso in un episodio di criminalità del tutto casuale. Ieri il comandante provinciale dei carabinieri, Pierluigi Solazzo, insieme alla Prefettura, ha potenziato i servizi di controllo del territorio a Rozzano.
Saranno impiegate anche le pattuglie della Compagnia di intervento operativo del terzo reggimento Lombardia, di giorno e di notte. Gli amici di Mastrapasqua avevano già avviato una raccolta fondi in suo nome. «Ti prometto che avrai giustizia», ha scritto sui social la sua fidanzata.
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