L'hotspot di Lampedusa è al tracollo. Per ogni trasferimento su terraferma organizzato dalla prefettura di Agrigento arrivano nuovi approdi. Ieri mattina c'erano 1.520 ospiti a fronte di una capienza di 350 posti. Per questo è stato pianificato il trasferimento di 650 migranti. Di questi, 230 erano destinati a Pozzallo, ma il trasferimento non è stato possibile per un nuovo sbarco nella città iblea. Nel tardo pomeriggio, infatti, stavano sbarcando 216 dei circa 300 migranti individuati su un barcone a 60 miglia dalla costa. Per condurli al porto sono intervenute due motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza con operazioni avvenute a rilento a causa del maltempo. I restanti sono sbarcati ad Augusta. Alarm Phone ha lanciato l'Sos per 2 barconi in difficoltà al largo di Malta, uno con 100 persone e uno con 25. Nuovi ospiti ieri pure a Lampedusa, che si aggiungono ai 377 arrivati il giorno prima.
Le operazioni di soccorso sono state difficili a causa delle cattive condizioni del mare. Per la precisione, sono stati due gli interventi delicati per portare a terra due gruppi di migranti. E non poteva mancare la nave della Ong di turno, la Nadir della Resqship, che giusto nel primo pomeriggio di venerdì si stava dirigendo verso la zona tunisina da cui si registrano in questo periodo più partenze. Una parte dei migranti, che era su un barchino di 6 metri, è stata trasbordata sulla zattera della Nadir in attesa dell'arrivo di una motovedetta della Capitaneria di Porto. Sempre a Lampedusa ieri, intorno alle 13.30, è stato raggiunto al largo dalla Guardia di finanza un gommone di 2 metri e mezzo con 4 tunisini partiti il giorno prima da Chebba. Dopo qualche ora sono approdati 77 migranti. Intanto le condizioni del mare non sono buone, per cui l'attenzione resta vigile per scongiurare tragedie come quelle recenti, che sono costate la vita a diversi migranti, tra cui alcuni bambini. «Un bollettino di guerra» lo ha definito il sindaco dell'isola, Filippo Mannino, che ha scritto al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi chiedendo un incontro. E la risposta non si è fatta attendere. L'incontro avverrà al Viminale il prossimo 28 novembre. Anche questa è una svolta rispetto al recente passato, quando, più volte sollecitato, il ministro Luciana Lamorgese non ha prontamente risposto al sindaco in serie difficoltà per via dei continui sbarchi e delle spese connesse da affrontare. Mannino ha sottolineato «l'insufficienza di risorse umane, strumentali e finanziarie» nonché la necessità di «soluzioni durature e fattibili alle problematiche che hanno ricaduta diretta sul territorio». L'isola sta facendo fronte a diverse incombenze economiche, dall'acquisto di bare al servizio di nettezza urbana all'interno dell'hotspot sempre stracolmo di gente, per non parlare della presenza in porto dei barchini e delle carrette del mare che vanno demolite. «Proprio ieri informa il primo cittadino - il mare grosso ha affondato alcune di queste barche e altre hanno rischiato di impattare contro quelle ormeggiate dei privati».
Gli sbarchi hanno interessato anche la Calabria. Nella notte tra venerdì e ieri sono stati raggiunti in mare, a 15 miglia dalla costa, da parte della Capitaneria di porto 60 migranti. Erano su una barca in legno in avaria.
Si aggiungono ai 65 pachistani approdati venerdì mattina, tutti accolti nella tensostruttura allestita all'interno del porto di Roccella Jonica. Dall'inizio dell'anno sono arrivati sulle nostre coste 90.297 migranti a fronte dei 57.812 del 2021 e dei 30.981 dell'anno prima.
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