L'anno nero: 153mila arrivi sulle nostre coste

Nel 2016 invasione senza sosta. Oltre 4mila le vittime accertate, undici morti ogni giorno

Jacopo Granzotto

È un flusso che rasenta l'invasione. Quattromila sbarchi ieri, almeno mille previsti oggi. L'impennata di arrivi di questi giorni ha permesso al 2016 di diventare l'anno nero. Già 153.450 migranti, il 10% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il «primato» assoluto del 2014 (170mila sbarchi totali) è alla portata, mancano ancora due mesi. Per la cronaca, vanno messi in conto anche i 4300 soccorsi, gente che non ha ancora toccato terra. E chi tocca, spesso non ce la fa. Ieri a Palermo sono arrivate le salme di 17 persone annegate. Su Twitter Carlotta Sami, rappresentante della Croce Rossa, fa sapere che nel Mediterraneo in un anno sono morte 4176 persone. In media annegano 11 persone al giorno. Il grosso arriva e va a intasare i centri d'accoglienza dove a oggi si ammassano in 167mila. Tra le regioni, in testa c'è sempre la Lombardia (13%, pari a 22mila persone), seguita da Sicilia, Piemonte, Lazio, Veneto e Campania, tutte con l'8% (circa 13mila ospitati per ognuna). Tra le nazionalità dichiarate prevalgono i nigeriani (20%), seguiti da eritrei (12%), guineani (7%) e gambiani (6%). Di siriani se ne vedono pochi, sono un migliaio.

Qualcosa è cambiato e gli italiani ne pagano le conseguenze. Nel 2015 in Europa arrivavano soprattutto siriani che puntavano alla Grecia. Ora quella rotta è blindata e l'Europa ci impone di applicare alla lettera la Convenzione di Dublino, identificando all'arrivo i migranti nei cosiddetti hotspot. Finita la pacchia. Prima si identificava così per dire, puntando a farli proseguire al Nord. Ora, in base alla convenzione, i migranti devono chiedere asilo nel Paese di primo approdo in Europa. Oltretutto i Paesi confinanti, Austria e Francia, hanno rafforzato i controlli ai confini per essere certi che chi non viene identificato non vada più da loro. Il risultato è che i centri di accoglienza scoppiano ed è sparita una categoria che aveva inventato l'Italia, i cosiddetti migranti «transitanti», cioè arrivati da noi e diretti verso il Nord Europa. In tutto questo il vicepremier Alfano accusa l'Europa di tradimento. Ma è come se facesse finta di non ricordare che il ricollocamento dei migranti è solo su base volontaria. In sostanza vogliono andare tutti in Germania.

Situazione esplosiva. Commenta il leghista Calderoli: «Gli sbarchi dalla Libia continuano. Ne sono arrivati più di 6500. Ma dove pensiamo di metterli? Ora basta, le nostre navi non devono più portare un migrante in un porto italiano».

Aggiunge il segretario Salvini: «I geni della Nato, menti illuminate invece di schierare uomini e mezzi ai confini con la Russia usino uomini e mezzi nel Mediterraneo per difenderci da un'invasione di clandestini senza precedenti».

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