L'anno nero: 153mila arrivi sulle nostre coste

Nel 2016 invasione senza sosta. Rivolta nel ferrarese: barricate contro il pullman dei profughi

Jacopo Granzotto

Un paese sull'orlo di esplodere davvero. La Lega di Ferrara lo aveva annunciato da tempo: contro i profughi alzeremo le barricate. E ieri sera, infatti, così è avvento. A Gorino, frazione del Comune di Goro (il paese di Milva), affacciato sul Delta del Po, è successo il finimondo. Il prefetto di Ferrara, Michele Tortora, ha requisito l'ostello di Gorino «Amore Natura» per ospitare undici donne e otto bambini, cinque camere in tutto. E gli abitanti del paese hanno risposto costruendo barricate e bloccando le strade, per impedire il passaggio del pullman scortato dalle forze dell'ordine. Bancali di legno sono stati posizionati in tre punti d'accesso a Gorino, che conta in tutto 600 residenti, e sarebbe in corso una mediazione con le decine di manifestanti per strada.

Intanto il flusso rasenta l'invasione. Quattromila sbarchi ieri, almeno mille previsti oggi. L'impennata di arrivi di questi giorni ha permesso al 2016 di diventare l'anno nero. Già 153.450 migranti, il 10% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il «primato» assoluto del 2014 (170mila sbarchi totali) è alla portata, mancano ancora due mesi. Per la cronaca, vanno messi in conto anche i 4300 soccorsi, gente che non ha ancora toccato terra. E chi tocca, spesso non ce la fa. Ieri a Palermo sono arrivate le salme di 17 persone annegate. Su Twitter Carlotta Sami, rappresentante della Croce Rossa, fa sapere che nel Mediterraneo in un anno sono morte 4.176 persone. In media annegano 11 persone al giorno.

Il grosso arriva e va a intasare i centri d'accoglienza dove a oggi si ammassano in 167mila. Tra le regioni, in testa c'è sempre la Lombardia (13%, pari a 22mila persone), seguita da Sicilia, Piemonte, Lazio, Veneto e Campania, tutte con l'8% (circa 13mila ospitati per ognuna). Nel 2015 in Europa arrivavano soprattutto siriani che puntavano alla Grecia. Ora quella rotta è blindata e l'Europa ci impone di applicare alla lettera la Convenzione di Dublino, identificando all'arrivo i migranti nei cosiddetti hotspot. Finita la pacchia. Prima si identificava così per dire, puntando a farli proseguire al Nord. Ora, in base alla convenzione, i migranti devono chiedere asilo nel Paese di primo approdo in Europa.

Il risultato è che i centri di accoglienza scoppiano ed è sparita una categoria che aveva inventato l'Italia, i cosiddetti migranti «transitanti», cioè arrivati da noi e diretti verso il nord Europa. Commenta il leghista Calderoli: «Ma dove pensiamo di metterli?».

In tutto questo il vicepremier Alfano accusa l'Europa di tradimento. Ma è come se facesse finta di non ricordare che il ricollocamento dei migranti è solo su base volontaria. In sostanza vogliono andare tutti in Germania. La situazione ora si fa sempre più esplosiva.

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