L'annuncio choc, poi uccide la compagna e si spara

L'uomo aveva avvertito sui social: "La nostra vita finisce qui". Inutile l'allarme degli amici

L'annuncio choc, poi uccide la compagna e si spara
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«Addio amici tutti. La mia vita terrena e quella di Simona finiscono qui». Il drammatico annuncio postato ieri mattina sui social non impedisce la tragedia. Lei, Simonetta Lidulli, 64 anni, trovata morta nella camera da letto in un appartamento al Laurentino. Lui, Valerio Savino, 62 anni, rinvenuto cadavere poco dopo all'interno della sua auto ferma in un centro commerciale di Roma. Per i due, uccisi entrambi con un colpo di pistola, non c'è stato niente da fare nonostante l'allarme al 112 di amici e parenti che, dopo aver letto il post su Fb, cercano di contattare i due conviventi e contemporaneamente le forze dell'ordine.

«Come possiamo aiutarti?». «Valerio ti prego non fare cazzate», scrive un amico. «C'è sempre una soluzione, non farti prendere dallo sconforto facendoti del male, ti prego», scrive un altro. Sono le 11,30 di ieri, alla richiesta di aiuto rispondono i carabinieri che si precipitano in via Consolini. Sfondano la porta, ma quando entrano in casa purtroppo è tardi. La donna è sul letto, morta. Iniziano le ricerche dell'uomo partendo dalla sua auto, che viene trovata nel parcheggio del centro commerciale. All'interno il corpo di Savino, a terra l'arma, la stessa che poco prima ha ucciso la 64enne. L'ennesimo femminicidio seguito dal suicidio dell'assassino o un doppio suicidio per i due che avrebbero deciso assieme di farla finita? Secondo gli amici il 62enne, ex impiegato di banca, da tempo era affetto da una grave patologia, elemento che potrebbe aver scatenato la decisione di uccidersi dopo aver tolto la vita alla donna che amava. Comunque un dramma vissuto in diretta da quanti conoscevano le vittime. Al vaglio degli inquirenti i messaggi andati in rete sui social dei due. Alle 10,50 sulla bacheca della donna compare un primo «Addio». Passano sette minuti e su quella di Savino la decisione per entrambi di lasciare il mondo terreno. «Insieme da sempre e per sempre - si legge ancora sulla pagina di Savino -. Un pensiero di affetto e gratitudine a tutti voi. Per noi amanti dell'Opera e del melodramma questa rappresenta la scelta più coerente che potessimo fare. Chiedo scusa a chi ho fatto del male». Parole che fanno ipotizzare il doppio suicidio.

I rilievi degli esperti della scientifica dei carabinieri vanno in questa direzione anche attraverso la prova Stubb, cercando di stabilire se sulle mani della donna ci sia o meno polvere da sparo o se questa viene rilevata solo sull'uomo. In questo caso sarebbe stato lui a «suicidare» la compagna prima di togliersi la vita.

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