Migranti, è scontro M5S-Lega, Di Stefano attacca: "Salvini? Si sente Maradona ma gioca come Higuain"

Prosegue lo scontro nel governo sul dossier migranti. Dopo la polemica tra Matteo Salvini ed Elisabetta Trenta, il sottosegretario Di Stefano attacca il leader leghista: "Fa una gaffe dietro l'altra"

Migranti, è scontro M5S-Lega, Di Stefano attacca: "Salvini? Si sente Maradona ma gioca come Higuain"

“Nelle ultime 48 ore abbiamo assistito alla fiera dell'ipocrisia. Tutto il mondo concentrato sui 54 migranti della Mediterranea, mentre nella notte ne erano già sbarcati più di 70 a Lampedusa con piccole imbarcazioni”. Il governo è sempre più diviso sul dossier immigrazione. Dopo il botta e risposta di ieri tra il ministro dell’interno Matteo Salvini e la titolare della Difesa, Elisabetta Trenta, con lo sfondo del veliero della Ong Mediterranea che forzava il blocco attraccando nel porto di Lampedusa, oggi è il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano ad attaccare il numero uno del Viminale.

“Ci si aspetterebbe dai colleghi di governo, soprattutto, un po’ di rispetto e invece per qualcuno l'orgoglio sembra essere più forte di qualsiasi altra cosa, più forte della verità stessa”, attacca l’esponente grillino, mentre sul Blog delle Stelle il Movimento accusa indirettamente Salvini di occuparsi delle Ong invece che “delle centinaia di migranti che continuano ad arrivare sulle nostre coste con i barchini fantasma”. È “un grande ‘Truman Show’ dell’ipocrisia ai danni dei cittadini italiani, delle leggi italiane e delle nostre Forze dell’Ordine”, accusano i pentastellati. “Nel tentativo di nascondere l'evidenza, ieri qualcuno è arrivato ad attaccare direttamente i propri colleghi di governo inciampando, nuovamente, in una gaffe dietro l'altra – continua il lungo post di Di Stefano - si è chiesto l'intervento della Marina in acque italiane, ma è la Guardia di finanza a svolgere le funzioni di polizia del mare, dunque il ministero dell'Economia, non la Difesa”.

“Ci si è lamentati di non aver ricevuto alcun sostegno, ma è stato il Viminale a rifiutare la proposta della Difesa di trasbordare i migranti a Malta”, sottolinea il sottosegretario che su questo punto invoca le “spiegazioni” di Salvini. E per criticare l’operato del vicepremier leghista usa la metafora calcistica: “Se vuoi fare tutto da solo e non passi mai la palla, se tieni lo sguardo fisso a terra senza accorgerti mai dei tuoi compagni, in porta non ci arrivi mai”. Per Di Stefano Salvini si sente “Maradona” ma in realtà “gioca come un Higuain fuori forma”. Questo, rimarca il sottosegretario grillino, “è un serio problema, perché di mezzo c'è il Paese”.

“Non si può dire che è sempre colpa degli altri”, continua riferendosi allo scontro con la ministra in quota pentastellata. “La sicurezza delle nostre coste non è uno scherzo, non sono le interviste o le comparsate in Tv a risolvere l'emergenza, serve giocare da squadra, serve fare le cose”, conclude l’esponente del governo che rivendica l’emendamento pentastellato al decreto sicurezza che permette “la confisca immediata dell'imbarcazione” a chi entra nelle acque italiane “violando la legge”. “Stop arrivi in Italia fin quando non si rivede il regolamento di Dublino” e “un piano Marshall per l'Africa per evitare le partenze” sono i pilastri della linea del M5S sull’immigrazione assieme a “investimenti, relazioni internazionali, formazione di imprenditori; sanzioni a chi non accetta le quote di migranti in Europa”, ricorda Di Stefano che attacca gli alleati leghisti: “Tutto il resto sono solo chiacchiere se non addirittura strumentalizzazioni a fini elettorali”.

Subito è arrivata la replica di via Bellerio: "Gli sbarchi sono calati dell'85%".

"Di Stefano è ignorante, si trasferisca in Venezuela e lasci perdere l'Italia, che è un Paese serio", sarebbe il commento del partito secondo una fonte sentita dall'Agi. Il riferimento è al sostegno del sottosegretario agli Esteri al regime di Nicolas Maduro nel Paese sudamericano.

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