Col senno di poi appare chiaro il motivo per cui un anno fa, quando divenne presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca decise di tenere per sé la delega alla Sanità. Un assessorato chiave con un obiettivo: ridurre le liste d'attesa nelle strutture sanitarie del Lazio. Oggi, a quindici mesi dalla sua elezioni, arrivano segnali incoraggianti. Stando almeno ai numeri forniti ieri dallo stesso Rocca, prima ai rappresentanti dei sindacati della Sanità e poi alla stampa, quando ha annunciato un maxi piano di reclutamento che prevede 9.700 assunzioni per potenziare la sanità pubblica forte di un investimento di 466 milioni di euro nel prossimo biennio.
«Ogni giorno ricevo grida di dolore da chi fatica ad avere accesso alle cure sanitarie - spiega lo stesso Rocca -. Ho tenuto la delega alla sanità per dare risposte a queste persone. Abbiamo fatto scelte nette, investendo 1,2 miliardi sulla sicurezza: sull'antincendio e sull'antisismico. Abbiamo acquistato posti letto per alleggerire i pronto soccorso e ridurre i tempi di attesa. Abbiamo sbloccato migliaia di assunzioni per investire sul personale e sulla sanità pubblica e investito milioni sulle nuove tecnologie. Abbiamo chiesto ai privati accreditati tutte le agende per far sì che la Regione Lazio riprenda il governo clinico, gestisca le liste di attesa e le abbatta. Parliamo di oltre 4 milioni di prestazioni pagate dai cittadini e che da oggi vengono gestite dalla Regione».
Una vera e propria boccata d'ossigeno che non ha precedenti: sommando, infatti, le assunzioni già concesse nel 2023 (4.054 unità, comprese 1.605 stabilizzazioni, per 195,5 milioni di euro), arriviamo a 13mila e 753 operatori sanitari (tra nuove assunzioni e stabilizzazioni) per un investimento totale di 661 milioni e 500mila euro.
Il nuovo personale servirà anche a rendere pienamente operativi gli interventi realizzati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Riguardanti: 59 Centrali operative territoriali, 35 Ospedali di comunità, 131 Case di Comunità e 298 grandi apparecchiature.
Il Servizio sanitario regionale passerà dai 53mila e 583 dipendenti del 2023 ai 62mila e 662 professionisti del 2025, pianificando l'accoglienza dei milioni di fedeli in vista del Giubileo 2025. Un aumento vertiginoso per la sanità del Lazio: più 17 per cento, che riduce il precariato e abbraccia le nuove generazioni nel mondo del lavoro.
Incontrando i rappresentanti dei sindacati il governatore del Lazio ha poi annunciato che nelle prossime settimane verranno indetti i concorsi per il reclutamento del personale. No a maxi-concorsi, però. Le selezioni saranno mirate e gestite direttamente dalle singole aziende sanitarie.
«Un incremento del 17% dell'organico sanitario distribuito su tutte le aziende della Regione credo sia un bel segnale - commenta il presidente Rocca, che ieri ha anche inaugurato al San Camillo una nuova Stroke-unit dotata dei più aggiornati strumenti diagnostici -. Le assunzioni a tempo indeterminato consentiranno di eliminare le esternalizzazioni ed è destinato a dare una iniezione di energia al Servizio sanitario regionale importante».
«Numeri che finalmente porteranno alla svolta concreta della sanità - commenta Orlando Angelo Tripodi
(FI), vicepresidente della Commissione salute alla Pisana -. I cittadini del Lazio hanno pagato per anni una gestione della sanità a dir poco scellerata, ma dopo tanti sacrifici possiamo dire che la sanità laziale cresce».
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