Lega-Fi, scintille sull'Europa. "No agli sfasciacarrozze"

Tajani: "Abbiamo bisogno di costruire". E Salvini lancia una iniziativa con i Patrioti contro il piano von der Leyen: "Deve rivedere il progetto"

Lega-Fi, scintille sull'Europa. "No agli sfasciacarrozze"
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«Nell'Unione Europea abbiamo bisogno di costruire, non di sfasciacarrozze». Dopo una settimana di scintille, vere o presunte, tra Forza Italia e Lega sul piano di riarmo europeo, tra i due vicepremier torna a registrarsi qualche polemica e fibrillazione. Nessun attacco esplicito o critica mirata, ma di certo c'è la volontà dei due leader di rivendicare con forza la propria identità.

«Quello a Forza Italia è stato veramente un voto utile, a chi vuole costruire. Noi vogliamo costruire. Anche quando facciamo delle critiche, facciamo sempre delle critiche costruttive. Abbiamo le idee chiare e un collegamento forte con l'Italia che produce e che lavora. Stiamo lavorando per far sì che l'Europa possa essere sempre più la casa di tutti. Noi in Europa dobbiamo costruire, non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze», dice Antonio Tajani, parlando in videocollegamento al convegno «Una bussola per la competitività europea», organizzato da Forza Italia a Firenze.

Passano due ore ed esce una nota del Carroccio. «La Lega è pronta a proporre agli alleati dei Patrioti una iniziativa per invitare la presidente tedesca della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a rivedere il progetto da 800 miliardi di euro per la difesa: i cittadini europei meritano investimenti per lavoro, sanità e sicurezza interna. Non servono né maxi-investimenti per comprare munizioni, né un piano per il riarmo nato già morto. La Lega auspica un ampio e approfondito dibattito in Aula, dibattito che la tedesca von der Leyen vuole evitare a tutti i costi».

Lo scontro aveva ripreso quota nelle 48 ore precedenti. La Lega aveva infatti criticato il ministro degli Esteri per la legge che pone un argine alla cittadinanza dei discendenti di italiani nati all'estero. I deputati leghisti Dimitri Coin e Graziano Pizzimenti annunciano «doverosi correttivi» in Parlamento, puntando il dito contro «la stretta ai discendenti di chi è emigrato all'estero, in larga parte di origine veneta, lombarda, piemontese o friulana» da parte di chi pensa al contempo «di regalare la cittadinanza a giovani immigrati che spesso sono islamici». Secca la replica di Forza Italia: «Stupisce che i deputati della Lega dicano cose diverse rispetto a quello che hanno votato i loro stessi ministri in Consiglio dei ministri» dove sul provvedimento «erano tutti d'accordo». Andando a ritroso altre scintille erano nate dall'annuncio di Salvini di essere pronto a organizzare un viaggio negli Stati Uniti per incontrare l'omologo JD Vance, con quest'ultimo che su X esprimeva il suo sostegno al leader leghista. «La politica estera la fanno la premier e il ministro degli Esteri», la replica di Tajani ai cronisti che lo seguivano a Palermo.

Tajani da Firenze comunque fa sapere di non avere intenzione di rinunciare a rivendicare l'identità del proprio partito. «Forza Italia gode di ottima salute, siamo il terzo partito in Italia e la seconda forza del centrodestra, siamo leali con il governo, ma non rinunceremo mai alle nostre idee, non piegheremo la testa quando si tratta di difendere i nostri valori».

Con una postilla: l'annuncio che sulla stretta sulla cittadinanza agli oriundi si andrà avanti in maniera coerente con quanto stabilito dall'esecutivo: «La riforma della cittadinanza per diritto di sangue, prima firmataria la presidente del Consiglio, è stata approvata all'unanimità dal Consiglio dei ministri».

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