Matteo Salvini non ne può davvero più. Flavio Tosi, la Liga Veneta e il commissariamento. Preferisce parlare di contenuti. "Questa mattina sui giornali ho letto un sacco di cose fantasiose - sbotta - oggi per esempio secondo qualcuno dovrei andare ad Arcore, poi lunedì fare un Federale, insomma io che giro, faccio cose, vedo gente... Ma non è questa la verità, la realtà non è questa". Lunedì, infatti, non ci sarà nessun Federale. Non è stato convocato alcun Consiglio. "Sulla questione del Veneto - conclude - ho lasciato fin troppo tempo per pensare e risolvere le cose. Adesso stop. Si parte con Zaia e basta".
Il braccio di ferro non è finito. La Liga Veneta ha detto "no al commissariamento" imposto dal consiglio federale della Lega Nord. E l’ultimo atto della sfida tra il sindaco di Verona ed il segretario del Carroccio, che duellano sempre sull’orlo dello strappo definitivo, rischia di far precipitare la situazione. La decisione di Tosi di non fare approvare dal consiglio della Liga liste proprie può essere interpretata come una mossa interlocutoria per tornare al tavolo della trattativa. E lo si capisce dalla strenua convinzione del commissario Giampaolo Dozzo di aver ancora "spazio per ricucire". Uno spazio, in ogni caso, limitato in quanto, secondo fonti interne al partito, "la pazienza di Matteo non andrà oltre domenica".
Il tentativo di riconciliazione, organizzato in gran segreto a pranzo in un ristorantino a Milano, è fallito. Salvini e Flavio Tosi non hanno trovato quell’accordo in extremis che avrebbe dovuto ricucire la "spaccatura profondissima" che li separa sulla formazione delle liste della Lega in Veneto a sostegno del governatore uscente Luca Zaia. Il segretario del Carroccio non ha ceduto alla richiesta del sindaco di Verona che vuole presentare una propria lista, seppure in sostegno a Zaia. Tosi non intende adeguarsi al diktat, rivendicando il diritto di indicare i candidati in quanto spetterebbe al segretario della Liga Veneta, ovvero a lui. "Se il Consiglio federale non torna indietro forse mi dimetto e liberi tutti - commenta Tosi - e allora potrei candidarmi a governatore".
Intervistato da Alessandro Milan su Radio 24, Tosi non ha nascosto che la rottura sia vicinissima: "Se venisse portata avanti la linea del commissariamento la frattura sarebbe irreparabile". Le posizioni, insomma, sono del tutto inconciliabili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.