Fine della protesta. La Lega ha sospeso ieri notte il presidio delle Aule di Camera e Senato. L’occupazione era iniziata 24 ore prima, dopo il voto sullo scostamento di bilancio. Questa è la radiografia di un Paese che sale sulle barricate. Una protesta silenziosa per esprimere un pensiero chiaro: il governo deve fare di più. Deve darsi da fare perché gli italiani hanno bisogno di aiuti concreti in questi momenti di difficoltà.
Lo stop è stato comunicato da Matteo Salvini nelle diretta Facebook notturna. Il segretario leghista ha spiegato che la decisione di tornare a casa è stata presa per rispetto di chi lavora nelle due strutture di Camera e Senato. "Riprenderemo se ci sarà bisogno", ha fatto sapere. La Lega considera come "segnali positivi" alcune rassicurazioni del governo sul tema scuole, scarcerazioni e contributi ai comuni. Non sono passate inosservate poi le scuse dei giallorossi e del presidente del Consiglio per i ritardi su finanziamenti e aiuti.
La decisione di interrompere il presidio, iniziato mercoledì alle 22.30, in entrambe le Aule del Parlamento, è arrivata in particolare modo per rispetto verso le forze dell’ordine, i commessi, i medici. Ma anche - si spiega - per qualche "timido segnale positivo" arrivato dall’esecutivo di fronte alle richieste leghiste, sul ritorno a una centralità del Parlamento e delle regole democratiche. Sullo stop alla scarcerazione dei mafiosi, sui contributi richiesti da tempo ai comuni, alle famiglie e alle imprese, sulle riaperture di strutture pubbliche e asili nido.
Nel partito, poi, si "prende atto delle scuse del premier Giuseppe Conte rispetto ai tanti, troppi ritardi che ci sono stati, ad esempio, per la cassa integrazione". Si attende quindi che, dopo le parole, il governo passi ai fatti concreti. Altrimenti - viene spiegato - la Lega tornerà a presidiare con educazione e civiltà il Parlamento.
Ad annunciare l’avvio della protesta era stato sui propri social lo stesso Salvini. L’ex ministro degli Interni si è fatto portavoce di una contestazione che ha come, come abbiamo scritto, l’obiettivo di ricevere, in questo momento di crisi, risposte certe da parte dell’esecutivo. C’entra il coronavirus, c’entra l’emergenza sanitaria ed economica, ma soprattutto c’entrano le azioni intraprese dal governo Conte. Insufficienti e confuse.
Salvini aveva annunciato di voler occupare il Parlamento tramite social. "Tanti di voi ci hanno chiesto di rimanere qui fino a che dal governo non arriveranno risposte concrete agli Italiani su: mascherine e protezione sanitaria per tutti, cassa integrazione non ancora arrivata ai lavoratori, soldi veri a commercianti e imprenditori, certezze per le famiglie coi figli a casa e le scuole chiuse, sospensione vera dei mutui, sostegno per affitti e bollette, mafiosi da riportare in carcere". Gli Italiani si sono dimostrati anche in emergenza un grande popolo, ora meritano fiducia e protezione. "Noi ci siamo, stanotte fateci compagnia a distanza", aveva comunicato il leader del Carroccio.
Siamo chiusi in casa da 50 giorni. Meritiamo risposte rapide, tempi certi e aiuti concreti. E così il popolo leghista, per qualche ora, è rimasto chiuso nel Palazzo per manifestare il suo dissenso. La sua opposizione ai giallorossi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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