Legge antibullismo, in casi gravi previsto l'allontanamento dalla famiglia

Istituito anche un numero verde per le vittime. Previste prevenzione e rieducazione nel caso in cui il bullo sia un minore

Legge antibullismo, in casi gravi previsto l'allontanamento dalla famiglia

Arriva la stretta sul bullismo: la commissione Giustizia della Camera ha approvato la legge che lunedì arriverà in Aula. La maggioranza ha votato a favore della normativa; il centrodestra si è invece schierato dalla parte del no poiché avrebbe voluto solamente introdurre uno specifico reato che prevedesse dai sei mesi ai quattro anni in carcere. Il passaggio più importante è quello relativo al possibile allontanamento dalla famiglia: se il ragazzo che si rende protagonista di un atto di bullismo non dovesse fornire alcuna prova di aver modificato il proprio comportamento violento al termine del percorso di rieducazione, su disposizione del tribunale dei minori potrebbe essere allontanato dal proprio nucleo familiare. In tal caso il bullo verrebbe affidato a una casa famiglia qualora la permanenza con i genitori dovesse risultare controproducente.

Numero verde e prevenzione

La normativa istituisce anche il 114 per le vittime, il numero verde. Nella parte penale, riservata esclusivamente ai maggiorenni, il bullismo viene accomunato allo stalking (articolo 612 bis del codice penale). Per un bullo minorenne sono previste prevenzione e rieducazione, con un richiamo al processo penale minorile. Un soggetto - qualunque esso sia - può segnalare i casi di bullismo al procuratore, che gira il caso al tribunale dei minori il quale a sua volta apre un procedimento in cui vengono stabiliti gli obiettivi del percorso di rieducazione. I servizi sociali e la famiglia del ragazzo stabiliscono invece i dettagli relativi al "progetto". Al suo termine viene trasmessa una relazione al tribunale dei minorenni in cui si illustrano tutti i passaggi chiave e l'esito finale. Dopo aver valutato il risultato emerso vengono sentiti il minore e i genitori (o chi esercita la responsabilità genitoriale). Infine, mediante decreto motivato, il tribunale dei minorenni può dichiarare concluso il percorso rieducativo, proseguire il progetto oppure disporre il collocamento del minore in una comunità.

Francesca Businarolo ha commentato positivamente la notizia: "È un testo ottimo, che mira alla cura delle vittime del bullismo e del cyber-bullismo, problemi attuali e non risolti - come confermano l'elevato numero di vittime, soprattutto adolescenti, o le indagini statistiche - e interviene con azioni di carattere formativo e riparativo anche sui responsabili".

Il presidente della commissione Giustizia di Montecitorio si è detto soddisfatto del lavoro svolto: "Si prevede, finalmente, anche l'estensione a tutto il ciclo scolastico dell'obbligo dei genitori di vigilare contro l'abbandono: fino ad oggi la responsabilità genitoriale riguardava solo le classi elementari".

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