«Anche se l'incertezza sulle prospettive economiche è diminuita, rimane elevata e i rischi sono ampiamente orientati verso il peggioramento». È quanto indica il documento dell'Eurogruppo approvato dai ministri finanziari sull'orientamento della politica di bilancio nell'area euro per il 2024, che costituisce la base di riferimento per la definizione dei progetti di bilancio degli stati. Data la persistenza dell'inflazione, «è essenziale che scenda ulteriormente e che le aspettative di inflazione rimangano ben ancorate». La riunione dei ministri finanziari dell'area euro cui ieri ha partecipato il ministro Giorgetti ha perciò confermato le indicazioni della vigilia, orientate a una restrizione dei bilanci pubblici a partire dall'anno prossimo. «Le politiche espansive del 2020-2022 hanno gravato ulteriormente sulle finanze pubbliche: sebbene il risanamento sia già iniziato, sarà necessario affrontare l'effetto dell'inflazione persistente e degli oneri finanziari più elevati per ridurre nel tempo disavanzo e debito», aggiunge il comunicato. In pratica, come anticipato, la questione investimenti sarà interamente delegata ai Pnrr nazionali.
Una parte importante nel sostenere queste politiche di risanamento dovrà svolgerla il Patto di Stabilità «riformato», come ha sottolineato il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni. Il Patto, ha detto, «è fondamentale per consentire l'applicazione delle nuove regole in tempo per la preparazione dei bilanci nazionali per il 2025».
Per questo motivo è importante «raggiungere un buon accordo entro la fine dell'anno». L'austerity? «Si tratta di garantire che la politica economica continui a lavorare di pari passo con la politica monetaria nel prossimo periodo», ha concluso.
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