L'ex militare terrorizza il suo paese: si asserraglia nella casa piena di armi

Il sottotenente ha problemi psichici: aveva scoperto che volevano sequestrargli i fucili. Area evacuata, chiusi i negozi

L'ex militare terrorizza il suo paese: si asserraglia nella casa piena di armi
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Si è asserragliato in una casa piena di armi temendo che gli venissero sequestrati e ha trasformato Cordovado, un piccolo borgo friulano, in un set di una serie crime americana. Protagonista un militare in pensione di 55 anni, che nel momento in cui scriviamo è ancora dentro il suo appartamento, circondato dalla forze dell'ordine.

Tutto è iniziato in mattinata quando l'uomo, con problemi psichici, si è recato a torso nudo nella piazza principale del comune in provincia di Pordenone e brandendo un'arma ha minacciato e sbraitato contro alcuni concittadini, circostanza questa smentita in serata dalla Procura. I carabinieri del paese hanno deciso di circondare la casa dove l'uomo si era poi asserragliato. I militari hanno anche bloccato tutta l'area circostante con l'ausilio della polizia locale. Con il passare delle ore la situazione si è cristallizzata in una sorta di stallo. Mentre sul posto arrivavano via via i vigili del fuoco, un'ambulanza e la protezione civile e i negozi della zona venivano evacuati per precauzione (tranne un bar i cui occupanti avrebbero dovuto, uscendo, transitare sotto le finestre dell'abitazione), i militari hanno cercato di convincere l'uomo a uscire di casa, senza ottenere alcun risultato. «Finora non ha mai risposto alle nostre sollecitazioni», diceva in serata il comandante provinciale dei carabinieri di Pordenone, il colonnello Roberto Spinola, convinto che l'uomo fosse ancora in vita. Nel primo pomeriggio sono state anche staccate le utenze di luce e gas, per scongiurare il rischio che l'uomo decidesse di far saltare l'appartamento. Sul posto sono giunti anche i reparti speciali dei carabinieri che si sono disposti in tutto il perimetro, mentre un negoziatore continuava incesantemenre a trattare con l'uomo sperando di spingerlo a uscire di casa spontaneamente.

Nel corso delle ore si è chiarito il motivo della ribellion. Il questore di Pordenone Luca Carocci, intervenuto in prima persona a Cordovado, ha rivelato che l'uomo aveva in casa «molti fucili per uso sportivo». E sarebbero proprio quei fucili la causa della sua incontrollabile furia. «I suoi atteggiamenti odierni - ha spiegato Carocci - derivano, con ogni probabilità, dalle puntuali verifiche dei nostri uffici che hanno permesso di evidenziare anomalie nell'equilibrio psicofisico di questo soggetto, all'atto del rinnovo del permesso per la detenzione delle armi». Per proseguire a usare quei fucili «l'uomo avrebbe dovuto produrre un certificato di idoneità psicofisica, che non ha mai consegnato». Gli uffici della Questura hanno quindi informato il prefetto, che ha incaricato i carabinieri di procedere al sequestro dei fucili, vista l'indisponibilità del soggetto a consegnarli spontaneamente.

E il sequestro sarebbe dovuto avvenire proprio ieri. L'uomo, una volta ricevuta la notifica, avrebbe postato sui social delle minacce rivolte a sé stesso e agli altri nel caso avesse perso la disponibilità delle amate armi.

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