L'ex pm Robledo e Pazzali intercettati al telefono. "Il procuratore è debole"

I due parlano in libertà, da amici: "Vedo decisioni folli, c'è incompetenza"

L'ex pm Robledo e Pazzali intercettati al telefono. "Il procuratore è debole"
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«La Procura è rovinata, è anche pericoloso, perché ci sta gente che è veramente fuori di melone, t'assicuro, ho notizie sconcertanti...». Così Alfredo Robledo, ex procuratore aggiunto della Repubblica a Milano, descrive la situazione nel palazzo di Giustizia milanese a Enrico Pazzali, presidente della Fiera e proprietario di Equalize, ora indagato per la «fabbrica dei dossier» impiantata sotto la Madonnina. La conversazione tra Robledo e Pazzali è dell'11 gennaio 2023, viene intercettata dai carabinieri e subito trasmessa al pm Francesco de Tommasi, che sta indagando su Pazzali. È una intercettazione significativa, perché la confidenza tra l'ex pm e Pazzali conferma quanto profondo fosse il legame costruito negli anni dal presidente della Fiera con la magistratura milanese. Un rapporto che Pazzali contava (sbagliando) lo avrebbe tenuto al riparo dalle inchieste.

Robledo e Pazzali si danno del tu, l'ex procuratore offre consigli, ringrazia per un «pensiero» ricevuto. La dimestichezza tra i due è tale che si lasciano andare a giudizi sferzanti. «Io a parte qualcuno di cui ho stima - dice Pazzali - perché ho un rapporto personale, ma altri c'è da aver paura!». Robledo: «Si c'è davvero da aver paura, purtroppo il Procuratore (Marcello Viola, ndr) che è un'ottima persona ma è debole, non ce la fa, perché le correnti hanno spiazzato tutto». Pazzali: «Però ti posso.. ho un giudizio non positivo, perché è chiaro che il Procuratore non deve essere esperto di tutto, però il diritto amministrativo se non lo conosce, lo dovrebbe in qualche modo..» Robledo: «C'è una sorta proprio di incompetenza, vedo delle decisioni folli».

L'ex procuratore aggiunto racconta dettagli sconcertanti sugli anni in cui era in servizio: «Operazioni dei carabinieri che facevano arrivare della droga a Genova e poi andavano dai magistrati di Milano e si facevano dare l'autorizzazione a ritardare il sequestro e a seguire le persone per poter acchiappare chissà chi, in realtà era tutto un imbroglio perché poi se ne ciulavano una parte e se la rivendevano». Quando gli venne proposta una operazione simile, racconta, rispose «ho l'impressione che lei abbia bussato alla porta sbagliata, caro maresciallo».

«Io ho sempre avuto sin dal primo momento una empatia forte con te!», dice Robledo a Pazzali. E va giù pesante quando l'amico gli chiede un giudizio sul procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, capo del pool anticorruzione della Procura: «È una brava persona ma è un incapace assoluto (...) non si è mai distinto per coraggio né per scelte decise, è stato molto portato dalla corrente di Magistratura democratica che molto giovane l'ha fatto diventare procuratore aggiunto.. è il prodotto delle correnti poi è una brava persona, assolutamente». Pazzali: «Sì anch'io mi sono fatto questa idea... sì guarda la Procura è a pezzi, a pezzi, a parte qualche anziano».

Robledo: «E non si riprenderà». Pazzali è interessatissimo a quanto accade in Procura, «in effetti pare che a Milano non succeda più niente», dice il presidente della Fiera proprio mentre i pm milanesi scavano su di lui.

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